Meningite, oggi il bimbo torna al San Maurizio

Dimesso dall’ospedale di Vicenza: «Sta meglio ed ha risposto bene alle cure» Attesa per la tipizzazione del ceppo, ma l’Azienda sanitaria non lo comunicherà


di Alan Conti


BOLZANO. Tornerà a Bolzano oggi il piccolo di tre anni colpito da meningite e ricoverato da venerdì scorso all’ospedale San Bortolo di Vicenza. Un trasferimento che si era reso necessario per l’aggravarsi delle condizioni del bambino entrato giovedì all’ospedale San Maurizio. Le prime ore, infatti, sono particolarmente critiche nei casi di meningite e Vicenza era l’unica struttura che aveva a disposizione un letto libero in terapia intensiva pediatrica.

Il primario Massimo Bellettato spiega che «il bambino sta sempre meglio. Abbiamo concordato con i genitori il ritorno a casa nella giornata odierna. Dovrà seguire un ciclo di antibiotici endovenosi per una decina di giorni continuando ad essere tenuto sotto osservazione. Già domenica, comunque, anche noi lo avevamo trasferito dalla terapia intensiva al reparto. Per due giorni abbiamo registrato uno stato febbrile sempre più leggero, ma le condizioni generali del paziente sono sempre andate migliorando. La reazione all’infezione è stata più che positiva». Resta ancora da chiarire quale sia il ceppo che ha colpito il piccolo. «Con le nostre dimissioni ed il trasferimento a Bolzano l’intera competenza del caso spetta al San Maurizio. La tipizzazione, inoltre, è stata fatta dai colleghi e richiesta dal Ministero».

L’Azienda sanitaria, però, ha già chiarito che in alcun modo sarà pubblicato il ceppo che ha causato l’infezione del bimbo studente della scuola dell’infanzia Maria Heim di via Milano. «Si tratta di dati sensibili su paziente minorenne e non è possibile divulgarli».

Bocche cucite, dunque, peccato che la differenza non sia così sottile. Nel caso si tratti del ceppo B, infatti, potrebbe nascere qualche preoccupazione in più perché i vaccini specifici sono appena arrivati sul territorio e pochissimi bambini sono stati vaccinati. Ci sono circa cento dosi, il che significa che buona parte degli alunni non è ancora vaccinata. Nel caso, invece, il ceppo di contagio sia di tipo C bisognerebbe interrogarsi sull’efficacia del vaccino dato che il paziente era già stato vaccinato. «In realtà esiste una possibilità di contagio anche dopo il vaccino - precisa il medico - esattamente come avviene con l’influenza. Sono tante, infatti, le varietà dello stesso ceppo. Il vaccino, comunque, aiuta ad avere un decorso meno problematico». In questo senso la buona risposta del bimbo alle cure di Vicenza sarebbe parrebbe una conferma. La stessa sovrintendenza chiederà all’Asl di avere questa informazione per organizzarsi al meglio nella garanzia della salute pubblica. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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