Bolzano. Il taglio dei parlamentari è quasi arrivato al traguardo: dopo l’approvazione al Senato, la Camera sta votando in questi giorni il disegno di legge elettorale collegato al disegno di legge costituzionale sulla riduzione dei parlamentari. A Montecitorio il testo è arrivato blindato. Inutili i tentativi di Svp e di Forza Italia come opposizione e anche di Filippo Maturi (Lega) come deputato di maggioranza di strappare qualche eccezione per le due province autonome sulla Camera. A questo punto l’obiettivo è salvare un collegio «italiano» per la Camera. Successo ieri sia per Maturi che per Michaela Biancofiore (Forza Italia): approvati due ordini del giorno che impegnano il governo in vista della perimetrazione dei nuovi collegi. Il massimo che si potesse ottenere, spiega soddisfatto Maturi.

Sul Senato il problema è stato risolto da mesi: si passerà da sette a sei senatori in Trentino Alto Adige, ma resteranno tre collegi per provincia, grazie alla misura n. 111 di applicazione del Pacchetto.

Per la Camera in Trentino Alto Adige sono previsti 7 deputati (invece degli attuali 11), con due collegi per provincia e tre deputati eletti con il proporzionale. Due soli collegi in Alto Adige significano, al momento, doppietta assicurata per la Svp. Bocciati gli emendamenti che prevedevano tre collegi anche alla Camera per l’Alto Adige, l’unico margine politico rimasto riguarda la perimetrazione dei due collegi di competenza di una commissione governativa. L’ordine del giorno di Maturi impegna il governo a garantire un collegio che comprenda solo i comuni nei quali il gruppo italiano sia prevalente, di fatto Laives e Bolzano, ma non Appiano e altri. «In questo modo si può puntare a una reale rappresentanza del gruppo italiano, non a deputati italiani eletti grazie alla Svp come accaduto finora», così Maturi. L’ordine del giorno di Biancofiore parla di collegi contigui di lingua italiana.

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