Mensa e pasti a domicilio, la Caritas lascia il servizio

L’assessore Frötscher: «Si tratta di una scelta esclusivamente economica Non è più in grado di stare al passo con i prezzi concordati nell’appalto»


di Giuseppe Rossi


MERANO. La Caritas abbandona il servizio di consegna pasti a domicilio per gli anziani della città e la gestione della mensa sociale di via Verdi. La clamorosa decisione è stata comunicata di recente all'ufficio assistenza del Comune. «Si tratta di una scelta esclusivamente economica - spiega l'assessore agli affari sociali Stefan Frötscher - in quanto Caritas ci ha comunicato di non essere più in grado di svolgere il servizio ai prezzi concordati con l'amministrazione comunale». Il servizio cesserà con il mese di aprile prossimo.

L'ultima gara indetta dal Comune di Merano risale al 2013. In quella occasione vennero messi a bando 60 mila pasti (45 mila da consegnare caldi a domicilio, altri 15 mila da confezionare e servire in locali mensa appositamente allestiti) con un prezzo base di 577 mila euro. Nel 2013 non fu però la Caritas a vincere la gara in prima istanza. L'appalto venne assegnato a Dalfood e Mebo Coop, che avevano presentato un ribasso del 6,35%. La mancanza di alcune carte nella documentazione da presentare aveva poi costretto l'avvocatura comunale a stralciare l'offerta e quindi assegnare la gara al secondo classificato, la Caritas appunto, che usciva da un quadriennio di gestione del servizio.

La Caritas nel 2013 presentò un ribasso del 2,2%, con maggiori costi per il Comune pari a 25 mila euro rispetto alla offerta Dalfood Mebo Coop. L'assegnazione dell'appalto prevedeva la durata di un biennio, rinnovabile per altri due anni. Alla scadenza nel marzo 2015 il Comune di Merano ha deciso di esercitare l'opzione e di rinnovare l'incarico alla Caritas per altri due anni. Ma di anni ora, ne è passato uno solo. Caritas ha comunicato ufficialmente in Comune che cesserà il servizio con aprile 2017, un anno prima del previsto.

A questo punto l'ufficio assistenza del Comune dovrà in tutta fretta predisporre un altro bando di gara per cercare di evitare di lasciare scoperto il servizio. Sull'altro fronte c'è però da chiedersi, con l'abbandono di Caritas, cosa accadrà della struttura presente in via Verdi 14, in quello che era il pensionato delle suore di Santa Croce. Con l'abbandono della Caritas, a occupare il pensionato rimarranno solamente le ultime diciotto suore dell'ordine religioso di Santa Croce e difficilmente sia le cucine che la sala mensa potranno accogliere gli eventuali nuovi vincitori del bando di gara comunale. Da una parte le cucine, rinnovate ormai oltre dieci anni fa con un sostanzioso contributo comunale, non sono praticamente più a norma, dall'altra difficilmente le suore saranno disposte ad accogliere nella loro struttura di via Verdi personale “non religioso”.

Per i beneficiari dei 60 mila pasti a tariffa sociale si prospetta una primavera di cambiamento. Potrebbero infatti variare le tipologie dei pasti forniti, ma soprattutto i locali dove organizzare la mensa sociale. Per alcuni anni, prima del ritorno alla gestione Caritas del servizio, la mensa sociale venne allestita in via delle Corse, locali che però oggi ospitano un nuovo ristorante.













Altre notizie

Attualità