Merano, tentata rapina al supermercato Amort

I carabinieri arrestano tre uomini incapucciati armati di coltello e fascette. Aspettavano l’arrivo del direttore


di Susanna Petrone


MERANO. Sono stati arrestati prima che potessero rapinare il direttore del supermercato “Amort” di via Goethe a Merano. In manette sono finiti tre cittadini albanesi, tutti residenti nella città sul Passirio: Babaj Gentjan, 24 anni, Lica Edison, 21 anni e Toska Miklovan, 22 anni. La rapina è stata sventata domenica mattina dai carabinieri della compagnia di Merano, che avevano notato due scooter rubati davanti al negozio.

Le immagini dei rapinatori, video: Lorenzo Minisini

La ricostruzione. Da qualche settimana a questa parte, gli uomini dell’Arma hanno notato un lieve incremento di furti in appartamento nel Meranese. I militari, dunque, decidono di dare il via a un servizio mirato per fermare i ladri. Domenica mattina, dunque, una pattuglia nota due scooter parcheggiati davanti al supermercato “Amort” in via Goethe. Dai controlli risulta che entrambi i mezzi erano stati rubati qualche giorno prima in zona. Immediatamente, vengono chiesti i rinforzi. I carabinieri, infatti, pensano che i ladri siano in azione all’interno del negozio e quindi li aspettano fuori, per poterli arrestare in flagranza di reato e per restituire la refurtiva al legittimo proprietario. Il direttore, che sta per entrare per portare i soldi da dividere nelle casse, viene fermato.

Gli arresti. Alle 7.30 non si è ancora mosso nessuno. Ad un certo punto, però, vedono uscire tre individui dal magazzino sul retro. Sono incappucciati e si dirigono verso gli scooter. Scattano gli arresti. Tutti e tre vengono fermati. Gli uomini dell’Arma decidono di svuotare gli zaini, pensando di trovare la refurtiva e arnesi da scasso. In realtà, non contengono nulla di tutto ciò. All’interno di uno zaino trovano un coltello, mentre nelle tasche di un altro complice trovano delle fascette di plastica autobloccanti da elettricista. Viene avvisato il sostituto procuratore di turno, Luisa Mosna, che fa acquisire le immagini delle telecamere di servizio.

Le immagini. Il direttore spiega che ogni mattina entra dal magazzino, dove si trova la porta d’ingresso sul retro che dà sull’ufficio. La telecamera ha ripreso tutto. I tre indagati sono arrivati sul posto poco prima delle 6. Per oltre un’ora e mezza hanno aspettato l’arrivo del direttore del supermercato dietro a delle casse. Non vedendolo arrivare, però, hanno deciso di abbandonare il magazzino per rientrare a casa. Secondo i carabinieri non vi sarebbero dubbi: non volevano rubare, volevano minacciare il direttore del negozio, legargli le mani con le fascette e sparire con gli incassi di una settimana e i soldi delle casse. Per questo colpo non sarebbero serviti arnesi da scasso, perché sarebbe stato il direttore ad aprire la porta al posto loro.

L’indagine. I tre, dunque, sono stati arrestati e devono rispondere di tentata rapina. Lica Edison, inoltre, è molto noto alle forze dell’ordine pur essendo il più giovane della banda. È stato già arrestato diverse volte dai carabinieri per furto in appartamento. Non solo: i carabinieri stanno indagando sulla rapina messa a segno la settimana scorsa presso l’Upim di Bolzano, dove il direttore era stato immobilizzato con delle fascette da elettricista e rapinato dell’incasso dei giorni precedenti. I rapinatori, in quel caso, erano riusciti a far perdere le proprie tracce con un bottino superiore ai quindicimila euro. Tosca e Babaj sono difesi dall’avvocato bolzanino Nicola Nettis. L’udienza di convalida avrà luogo stamattina.

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