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Mercatino boom a Bolzano, supera il 2019 e viaggia verso quota 800mila 

Successo oltre le previsioni per le casette in piazza Walther dopo due Natali di chiusure e limitazioni. L’obiettivo era superare le 630mila persone del pre-Covid. I commercianti: «Ma i visitatori acquistano meno»


ALIOSHA BONA


BOLZANO. Si può parlare di ritorno alla normalità per l’accesso senza vincoli e la mancanza totale di restrizioni. non per i numeri, almeno quelli del 2019. Il mercatino di piazza Walther viaggia a gonfie vele, a ritmi ancora superiori rispetto al pre-covid. «Constatiamo un incremento notevole di presenze», conferma Roland Buratti, presidente dell’Azienda di soggiorno, «dalle 630mila persone di tre anni fa, raggiungeremo più di 800 mila presenze». Una sfida impari con l’anno scorso, quando di braccialetti ne sono stati staccati 320 mila. Serviva ancora il green pass, gli accessi erano limitati. Nulla a che vedere con queste settimane di ressa. <La gente ha voglia di viaggiare», motiva Buratti, «ha contribuito certamente l’8 dicembre, giorno di festa, che è caduto di giovedì. i turisti ne hanno approfittato per un weekend lungo. stiamo andando oltre le aspettative, possiamo dire che bolzano rimane sempre molto appetibile». Il calore e il fascino del centro città sono alimentati dalle casette di piazza Walther. «I prodotti più venduti? Quelli artigianali e del posto, come le scatole di cirmolo. Ma chi ha fatto gli affari più grossi sono le gastronomie».

Passando da una casetta all’altra, il traffico è intenso. Si passa a malapena. Davanti alle «creazioni di cloe», due turisti prendono in mano un diario fatto a mano. Tra un acquisto e l’altro, Cloe - la proprietaria, da anni presente in piazza Walther con le sue produzioni - ha tempo per sorridere e tracciare un parziale bilancio: «Sì, è vero, si vede più gente e come incassi siamo in linea con il 2018 e il 2019», spiega prima di tornare più seria, «bisogna però contestualizzare il tutto, perché di persone se ne vedono tante, ma il potere d’acquisto è diminuito». Secondo i commercianti, non sono le presenze a dettare le vendite. Ma sarà un calcolo da fare a bocce ferme, il 6 gennaio, quando il mercatino chiuderà i battenti. Nel frattempo, Elisa Donazzolo si gode l’afflusso. Magici carillon, caleidoscopi, piccoli giochi antichi e una miriade di oggetti originali si trovano nella casetta che gestisce da una vita, «il flauto magico»: «Forse 10-15 anni fa si vendeva ancora di più, ma è oro che cola in questo periodo storico», ammette», rispetto a un tempo però, quando il pienone si registrava nel weekend, notiamo tante presenze anche durante la settimana».

Fuori dal mercatino

C’è un mondo fuori da piazza Walther. Se per qualcuno l’attrazione principale resta il mercatino, anche il resto del centro è colpito in positivo dalla calca di queste settimane. Nei ristoranti tipici - “Batzen Häusl”, “Paulaner” e “Hopfen” per esempio - c’è una fila chilometrica. Trovare un tavolo è un’impresa nelle ore di punta. «Il cibo va per la maggiore», conferma Elena Bonaldi, presidente di Confesercenti, «In generale possiamo tracciare un mini-bilancio più che positivo. Anche con i negozi siamo tornati ai ritmi precedenti alla pandemia. Il flusso turistico è quasi raddoppiato, anche se resta una grande limitazione: le bollette. È un problema per il potere d’acquisto e per gli imprenditori stessi, che hanno delle uscite maggiori. Non è un problema da sottovalutare, ma ciò che conta è la grande ripresa dopo due anni di sofferenza». In effetti, la ripresa è palpabile. Ma per le attività del centro, è una svolta positiva riconducibile già a mesi fa: «Non ci possiamo lamentare considerati gli scorsi anni», spiega Milena, titolare del negozio «And camicie» di via Leonardo Da Vinci, «Ma durante le festività avvertiamo una crescita minore rispetto a quanto avviene nei locali tipici o nei ristoranti.

<I turisti? Tanti italiani, pochi stranieri». Il traffico natalizio è ancor più intenso in queste ore, le ultime per impacchettare le proprie sorprese. «Stiamo girando le vie del centro per acquistare gli ultimi regali», racconta Manuel, mano nella mano con la compagna Matilda, «Gli acquisti online possono essere una soluzione, ma noi preferiamo comprarli di persona». Amazon non è per tutti la via più immediata: «Il pacco arriverebbe troppo tardi», sottolinea Liliana, una pensionata bolzanina alla disperata ricerca del regalo per il nipote. Dopo due Natali di chiusure e limitazioni alternate, i commercianti tornano a respirare delle feste all’insegna della normalità.

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