Festività

Mercatino di Natale di Bolzano, appello per la pace: «Basta guerre»

La statua del Walther illuminata di rosso per le donne vittime di violenza: oggi alle 12 due minuti di silenzio. Il sindaco Caramaschi: «Sono giorni di festa, ma non dobbiamo dimenticare quello che ci accade intorno»



BOLZANO. Quando si è acceso l'albero di Natale con un Bretzel in cima al posto della stella, Bolzano si è rassicurata: in fondo il suo mercatino sta invecchiando bene. E lo fa restando se stesso. Dentro una tradizione molto identitaria ma forse inevitabile, vista la concorrenza tutt'intorno. Ma quest'anno il mercatino ha voluto gettarsi nel pieno della realtà. Alla inaugurazione di giovedì alle 17 la statua del menestrello Walther von der Vogelweide, al centro della piazza, è stata illuminata di rosso per ricordare le donne vittime di violenza. E oggi, sabato 25 novembre, alle 12 il mercatino parteciperà alla iniziativa «L'Alto Adige si ferma». Per due minuti, anticipa Roberta Agosti (direttrice dell'Azienda di soggiorno), «interromperemo la musica e chiederemo ai visitatori di osservare due minuti di silenzio». Dopo il Bretzel, l'altro elemento che fa capire che tutto cambia ma lui, il mercatino, no è stato portato dagli effluvi di vin brulé. Quelli sono arrivati ben prima dell'inaugurazione, giovedì pomeriggio, dipanatasi tra cori angelici e novità di marketing, come il 10% di "chalet" in più quest'anno e treni speciali da Milano e Bologna per provare a non fare soffocare la città con le auto. E deviare almeno 500 persone al giorno sulla ferrovia. Poi, la gente. Tanta, forse più di sempre, come a dire che tutti protestano per la confusione e il traffico, ma nessuno vuole perdersi lo spettacolo, almeno fino al ponte dell'8 dicembre, quando giungeranno le legioni dei turisti. Il sindaco non ha mancato di ricordare come il Natale sia bello, ma che non si possa dimenticare quello che gli accade intorno. «Il buio arriva prima adesso, e c'era bisogno di luce come non mai. L'augurio per tutti noi», ha detto Renzo Caramaschi, «è che finiscano le guerre e che vinca la pace». La luce gli è arrivata soprattutto da una schiera di bambine vestite da angeli in porpora e dalle tante iniziative umanitarie che il mercatino spinge: da quelle della fondazione Lene Thun, alle decorazioni portate dai piccoli dei reparti oncologici, ai pacchi solidali di Caritas e Lions. Presentati da Anna Zangerle sono poi sfilati, sul palco dell'inaugurazione nei primi geli notturni bolzanini, Roland Buratti, presidente dell'Azienda di soggiorno, l'assessora al commercio Johanna Ramoser e il vicesindaco Luis Walcher, che ha un primato: si è fatto tutte le 32 le edizioni del Mercatino di Natale in varie vesti. «Abbiamo riempito questo mercatino non solo di bancarelle, ma di importanti iniziative, come il Natale dei libri», ricorda Buratti, «ma soprattutto si è cercato di non inserire negli stand prodotti non del territorio. Per mantenere una prerogativa, che ci ha fatti essere la prima manifestazione di questo tipo».

Una volta avviato, il mercatino di Natale si prepara a lunghe settimane di attività, pronto all'assalto per il primo ponte delle feste, tra l'8 e il 10 dicembre, e arrivando fino al 6 gennaio. Tra piazza Walther, il cortile di palazzo Campofranco, il parco Berloffa, i mercatini solidali di piazza del Grano e la pista di ghiaccio sotto il municipio.Oltre alla piazza principale dove sono allestiti 65 chalet in legno e al "Parco di Natale" (parco Alcide Berloffa), che ospita altri 32 stand, il mercatino tocca altri luoghi della città, come il vicino cortile di Palais Campofranco con il suo gigantesco Ginkgo biloba e le piazzette tra le case medievali del centro storico (piazza del Grano e del Municipio). P.CA.













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