Metrobus, le pensiline in mezzo a viale Druso 

Il cantiere finisce il 3 agosto. Gli utenti scenderanno su isole al centro della strada Due corsie per i mezzi pubblici e solo due per le auto (nelle due direzioni) 


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Viale Druso non sarà più come prima. Tutti in fila appassionatamente. «Giusto così - dice Mario Begher - in città si va piano e non si sorpassa». Perché se si vuole andare spediti meglio salire sul metrobus. Ecco il nuovo padrone dell'asse che taglia in due Bolzano. Infatti l'ingegnere della mobilità municipale - direttore dell’Ufficio infrastrutture e arredo urbano - dà l'annuncio: «Il 3 agosto finisce il cantiere. Fosse per me, inteso tecnicamente, il metrobus può andare e venire subito...». Finisce insomma l'estate del nostro scontento (cantieri infiniti, code da piazza Verdi a piazza Adriano e oltre) e inizia quella delle nostre speranze: cioè di non restarci per sempre in coda. Perché si è finalmente resa visibile quella che sarà una prerogativa del metrobus, oltre a quelle prevedibili. Che sono in realtà due: le corsie per i mezzi corrono nel bel mezzo di viale Druso (e non a lato) e ci sono fermate in punti nevralgici che hanno una particolarità , cioè quella di far scendere gli utenti in mezzo al traffico. Per questo sono apparse in questi giorni delle novità stradali abbastanza rilevanti: le pensiline. Che restringeranno ancora di più il piano stradale che resterà dedicato alle auto con alcune "anse" in porfido che ne garantiranno la sicurezza. E una volta che i passeggeri dei bus ne saranno scesi? «Beh, troveranno le zebre che li accompagneranno sui marciapiedi. A destra o a sinistra». Dunque, ricapitolando: due corsie centrali per i mezzi pubblici, una corsia che va verso via Marconi sulla destra, una che va verso piazza Adriano sulla sinistra riservata alle automobili ma, con in più rispetto al passato, alcuni passaggi pedonali che scaricheranno pedoni nell'una o nell'altra direzione. Tuttavia, ingegnere, questo significa che le auto dovranno fermarsi in più punti rispetto a quelli già esistenti? «Naturalmente si. È questo il senso del progetto. Favorire il bus e sfavorire l'auto». Perché ai primi dovrà essere garantita certezza del percorso e intensità delle corse. In parole povere: il metrobus dovrà essere concorrenziale all' auto. Correre di più lui e correre (molto) di meno la macchina. Il problema sarà convincere i bolzanini. Che già in queste settimane hanno mostrato considerevoli perplessità: “ora che è luglio siamo tutti in fila, chissà a settembre quando riapre tutto...” è stata la frase che più si è udita in viale Druso tra soste forzate, slalom intorno alle trincee di cantiere e cartelli a sfioro in mezzo alla carreggiata. «Ma il metrobus è pensato per consentire ai pendolari di lasciare le auto a casa e arrivare a Bolzano sui mezzi», insistono in Comune. É questa la strategia: una lunga corsia da Caldaro al capoluogo. Ma il tema resta lo stesso: lo faranno? Cioè, quei 40mila che ogni mattina invadono viale Druso forse sì, forse qualcuno in più, ma quelli - per esempio - che entrano in via Vittorio Veneto? Insomma, ci si prepara ad un autunno caldo, in termini di code possibili sul principale asse di attraversamento della città nella speranza che serva a qualcosa. Che cioè i sacrifici dei bolzanini si traducano in vantaggi per loro e per i pendolari. «Se tutto questo non funziona, inteso metrobus oggi e domani il tram - aveva assicurato il sindaco - la prossima mossa potrebbe essere il ticket». Era una minaccia ma anche una dichiarazione di intenti: per ora si fa di tutto per indurre i pendolari a non inquinare ma se non coglieranno l'opportunità metrobus... Il quale è, come detto, in dirittura d'arrivo. Ai primi di agosto si concludono i cantieri dunque, in teoria, quei lunghi bus con due elementi snodabili che già circolano potranno farlo in velocità lungo via Druso con le auto che si fermeranno, in fila, al loro passaggio. Soprattutto intorno alle pensiline che indicano le fermate. Le più nuove sono quelle disegnate in questi giorni di fronte all'Eurac, all'inizio della discesa di ponte Druso e quella nei pressi della farmacia San Quirino, zona piazza Adriano. Cosa accadrà ancora alle corsie delle auto, spariranno anche quelle per le immissioni verso via Roma o via Firenze? «Quelle restano - assicura Mario Begher - saranno solo più corte rispetto ad oggi ...». E i costi? Sembra intorno ai nove milioni di euro per quanto riguarda il tratto bolzanino, cioè da sud di ponte Adige fino al centro storico. Insomma, si comincia. In questi mesi ci sono state le esercitazioni "a caldo". Tra pochi giorni ci si immetterà nella realtà dei prossimi anni. Viale Druso dei vecchi tempi adieu.













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