BOLZANO

Migliaia di chiamate dai turisti: a Bolzano 118 sotto stress

Il primario: «Più di seimila interventi al mese. Troppe persone vanno in montagne impreparate e male attrezzate»


di Valeria Frangipane


BOLZANO. Troppo bello questo scorcio d'estate, troppo tranquillo l'Alto Adige col resto d'Europa blindato per gli attentati e tanti (... mai troppi) turisti in perenne arrivo.

«E anche, di conseguenza, tanti interventi in più per noi»: così Manfred Brandstätter - primario del 118, il servizio di urgenza dell’Azienda sanitaria - a proposito di questa lunga estate calda.

Una centrale d’emergenza che conta circa 69 mila interventi l’anno - una media di 6 mila al mese che quest’estate sono stati molti di più - di cui tra i 2.700/2.800 all’anno effettuati con l’elicottero oltre ai più di 2.500 del soccorso alpino.

Un superlavoro continuo per la centrale e gli operatori del 118. Anche perchè sono stati duri questi giorni d’estate, pur bellissimi per clima e temperature. A giugno il maltempo ma poi il caldo è scoppiato ed il telefono della centrale non ha mai smesso di suonare.

«E gli interventi sono stati molti di più dell’anno scorso con picchi nel periodo di Ferragosto».

La centrale del 118 nel week end caldo di metà agosto è stata tempestata dalle telefonate: ne sono arrivate circa 700 in un solo giorno ed oltre 200 le uscite con i mezzi di soccorso, effettuate sempre in un solo giorno e in modo particolare sempre nelle località di montagna, affollate di turisti.

«Gli operatori sono abituati al superlavoro ma quest’estate il loro compito è stato messo a durissima prova. Sui sentieri e sulle ferrate ci sono stati tanti escursionisti in più rispetto agli anni scorsi - continua Brandstätter - e, soprattutto, molti assolutamente impreparati. Entusiasti della montagna, certo, magari in arrivo per la prima volta e dunque con un quadro dei soccorsi più problematico perchè insolito».

La notizia, infatti, è che per questo 2016 il problema l'hanno creato gli "illesi". Che chiedevano aiuto pur senza aver subito traumi, o ferite o essere caduti. «Siamo intervenuti e continuiamo a farlo in tantissime occasioni per aiutare gente sfinita che credeva di farcela ed è crollata. Succede che in tanti - soprattutto in montagna - sovrastimino le loro capacità. Troviamo persone senza imbragatura in ferrata ed in preda ad attacchi di panico. Che avevano affrontato l'escursione o la salita credendo che fosse più breve, che il vento non cambiasse, che la temperatura non scendesse, che il rifugio fosse più vicino, che il sentiero presentasse meno problematiche». E sono soprattutto italiani. Alcuni per la prima volta qui. «Pieni di fantasia e entusiasmo ma spesso ignari dei pericoli che la montagna nasconde, anche quando sembra facile...». Se le chiamate e gli interventi sono stati di gran lunga superiori alla media estiva il primario del 118 spiega che c’è stato un forte calo degli incidenti in moto: «Non sappiamo a cosa sia dovuto, forse a maggiori controlli sulle strade. Per ttuti una nota positiva». E sono in calo anche il numero dei morti e dei feriti sempre in montagna. In Tirolo di fronte a 40 morti dell’estate 2015 quest'anno i morti sono stati 18. Ed il loro numero è sceso anche in Alto Adige.













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