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Migranti, Bozen accoglie attacca la Stocker: 180 persone sono rimaste per strada

Il coordinamento cittadini per l'accoglienza interviene nel dibattito sulla chiusura dei centri emergenza freddo: "L'assessore non conosce la questione, si informi meglio"



BOLZANO. Non si placa la polemica sui migranti. Dopo la dura presa di posizione di venerdì 31 marzo, sabato 1 aprile risponde ancora più duramente Biozen accoglie, il coordinamento cittadini per l'accoglienza. "Nostro malgrado, ci troviamo nuovamente nella necessità di rispondere alle discutibili e fuorvianti dichiarazioni di rappresentanti istituzionali locali. Questa volta è toccato all’assessora provinciale Stocker argomentare in maniera scorretta rispetto alle persone (più di 180, ad oggi) costrette a subire la gestione superficiale del fenomeno e delle strutture deputate alla cosiddetta “accoglienza” e, dunque, a dormire per strada. Anche l'assessora infatti, dopo il sindaco di Bolzano, attraverso una nota ufficiale ha inteso sottolineare quanto poco – e male – conosca il fenomeno in questione. Cercheremo di essere concisi e di rispondere ad alcune di queste dichiarazioni":

- molte, la stragrande maggioranza, delle oltre 180 persone che già dormono in strada hanno diritto, fino al termine dell’iter della domanda di Protezione Internazionale - in base al D.Lgs 142/2015 - all’accoglienza in una struttura idonea. Invitiamo l’assessora ad affiancare quelle volontarie e quei volontari che fra noi, da più di un anno, stanno in strada con queste persone per cercare una soluzione ragionevole, ascoltando storie drammatiche di fuga da guerre e povertà, ma anche di riscatto e disarmante voglia di vivere. In alcuni casi si tratta di minori che, secondo il Ddl. “Zampa” appena approvato, hanno anch’essi diritto a protezione ed accoglienza;

- numerosi sono i casi in cui sussistono delle irregolarità nel momento delle "espulsioni" dai centri - spesso per questioni legate al sovraffollamento. Senza voler essere maliziosi, possiamo descrivere la scelta, perché di questo si tratta, della sig.ra Stocker di stigmatizzare queste persone come violenti criminali come infelice, probabilmente dettata dalla volontà di “alzare i toni” e farsi sentire dallo Stato centrale, nella speranza che qualcosa succeda. Si tratta, a ben vedere, degli stessi identici argomenti utilizzati appena qualche mese fa per le persone cosiddette “fuori quota”, per le quali, dopo l’accordo tra Kompatscher e Alfano, si trovò una sistemazione, seppure non idonea;

- il Sudtirolo, e la città di Bolzano, si ostina ad applicare le proprie regole e non intende aderisce allo SPRAR (il Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), lo strumento che, in questo momento, potrebbe rappresentare una delle vie per uscire dalla situazione attuale, critica e disumana, relativa all’accoglienza di queste persone, non costando, tra l’altro, nulla agli enti locali, grazie alla possibilità di attingere da risorse statali ed europee già stanziate;

Più in generale, poi, ci chiediamo come possa un’assessora con delega alle Politiche sociali continuare a ripetere il mantra secondo cui alle persone in strada non andrebbero offerte una sistemazione e dei servizi adeguati poiché sussisterebbe il rischio “che l’Alto Adige, e Bolzano in primis, diventi un polo di attrazione” (sic!): lo scandalo, lo affermiamo con forza, per uno dei territori più ricchi d’Europa, e per la città più ricca d’Italia, è che delle persone siano costrette a dormire per strada, che si tratti di senza fissa dimora, rifugiate, richiedenti asilo, migranti...

Anche per questi motivi, all’interno del coordinamento di cittadini, volontari e organizzazioni per l'accoglienza Bozen Accoglie è nata l'idea di promuovere un'azione di solidarietà attiva in occasione della chiusura dei luoghi di pernottamento di queste persone: ci troveremo domenica sera in un luogo pubblico cittadino con un sacco a pelo. Il luogo verrà comunicato privatamente ai partecipanti al raggiungimento di 99 adesioni numero minimo per la realizzazione dell'iniziativa.

Per adesioni, mail a: Bozenaccoglie@gmail.com













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