«Mio figlio è ancora vivo grazie al casco»

Parla Alan Stuffer, il padre del bambino travolto dal gatto delle nevi: «La pista era ancora aperta»



BOLZANO. Sono ancora serie le condizioni del bambino di otto anni di Selva Gardena, ma almeno ieri il piccolo ha riaperto gli occhi. Preoccupato il padre del bimbo, Alan Stuffer, che ha assistito alla scena senza poter fare nulla: «Lo Snowpark a Plan de Gralba era aperto - precisa -. Il gatto delle nevi non doveva essere sulle piste. Io non punto il dito contro nessuno, ma si faranno altri accertamenti. Mio figlio poteva morire».

Subito dopo l’incidente, le forze dell’ordine hanno effettuato ulteriori rilievi, scoprendo che lo snowpark era aperto e non chiuso come si era pensato in un primo momento. Resta, infatti, da capire come mai il gattista stesse battendo la pista. «Io ero sulla seggiovia e stavo per raggiungere la cima - prosegue Alan Stuffer -. Ho visto mio figlio, insieme ad altri due bambini scendere con gli sci. Ho visto il gatto delle nevi. Ho urlato con tutte le mie forze, ma non mi hanno sentito». E poi ha visto suo figlio sbattere contro la pala del mezzo.

«Mio figlio e gli altri due bambini non potevano vedere il gattista, perché c’era un dosso. Lo stesso dipendente dello Snowpark non li ha visti arrivare. Stava andando loro incontro. Per fortuna indossava il casco nuovo che gli abbiamo regalato per Natale. Ho voluto il casco migliore, quello più sicuro. Eppure ha riportato diverse fratture al cranio, al ginocchio, ai legamenti, all’anca. Ci sono stati momenti, in cui si pensava che avrebbe perso l’uso dell’occhio destro. Quel casco gli ha salvato la vita. Se avesse indossato ancora quello vecchio, mio figlio oggi non sarebbe più tra noi». Gli altri due bambini, invece, sono riusciti a schivare il gatto delle nevi.

«Subito dopo l’incidente, alcuni turisti hanno dato l’allarme e hanno chiesto che venisse chiuso l’ingresso allo Snowpark». Probabilmente, per questo motivo le forze dell’ordine hanno creduto in un primo momento che la pista fosse chiusa. Subito dopo il drammatico incidente, l’elicottero dell’Aiut Alpin ha trasportato il giovanissimo gardenese all’ospedale San Maurizio di Bolzano, dove i medici hanno immediatamente disposto il ricovero nel reparto di terapia intensiva.

Ieri, le condizioni del bambino fortunatamente sono migliorate ancora. Ora non è più in pericolo di vita.

«Ha riaperto gli occhi - racconta commosso il padre -. L’unica cosa importante è che mio figlio si riprenda completamente. Poi, penseremo alle responsabilità. Lo Snowpark era aperto. I bambini non potevano sapere che un gatto delle nevi stava battendo la pista».

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