Modelli 730, nove su dieci scelgono Caaf e consulenti

La dichiarazione online aumenterà dal 9 al 12% ma l’obiettivo era più del 30% Pirolo: «Tra le novità bonus mobili, spese scolastiche e premi di produttività»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. I contribuenti altoatesini – per il terzo anno consecutivo - per i modelli 730 continuano ad affidarsi in larghissima misura a Caaf e consulenti abilitati (commercialisti ecc.) ignorando - di fatto - la possibilità di ricorrere al «precompilato online». «Lo scorso anno - spiega Marco Pirolo, amministratore delegato del Caaf della Cgil - solo il 9,2% ha presentato la dichiarazione online. Le stime per il 2017, basate sul numero di dichiarazioni già raccolte, prevedono solo un piccolo aumento fino al 12 per cento contro un obiettivo del Governo Renzi superiore al 30% per il terzo anno. Ciò significa, in concreto, che nove altoatesini su dieci continuano a preferire Caaf e consulenti abilitati. Finora nei centri di assistenza fiscale sono già state consegnate 126 mila dichiarazioni».

Siamo, in ogni caso, sotto la media nazionale che è del 9,9%. Ci precedono Friuli, Lombardia, Valle d’Aosta ma anche Lazio, Piemonte, Sardegna e Liguria. «Soprattutto per le dichiarazioni complesse - continua Pirolo - abbiamo registrato un aumento rispetto al 2016».

Le scadenze. Il 7 luglio è la data entro la quale i Caaf dovranno spedire l’80 per cento delle dichiarazioni elaborate. «Secondo le proiezioni ci sarà una forte affluenza presso Caaf e consulenti abilitati e solo un timido approccio al 730 online». C’è anche la possibilità di presentare la dichiarazione entro il 23 luglio ma a tutte le dichiarazioni presentate oltre il 7 luglio non sarà garantito l’eventuale rimborso a luglio «ma solo ad agosto».

Certificazione unica e alloggi sociali. Anche in Alto Adige ci sono parecchi contribuenti che non hanno ricevuto la certificazione unica (CU) dal datore di lavoro e pensano erroneamente che sia disponibile online sul sito dell’Agenzia delle Entrate. «Ciò ha provocato - spiega Marco Pirolo - tante dichiarazioni in sospeso». Tanti contribuenti non hanno presentato ancora la dichiarazione per la detrazione dell’alloggio sociale (Ipes) che prevede il riconoscimento per l’ultimo anno di una detrazione di 450 euro con un reddito non superiore a 30.987,41 euro e di 900 euro con un reddito complessivo che non supera i 15.493,71. Quest’anno nel precompilato ministeriale sono presenti anche le spese sanitarie e farmaceutiche che per il primo anno farmacie, studi medici e strutture sanitarie hanno dovuto comunicare all’Agenzia delle Entrate.

Le principali novità. La principale è il «bonus mobili», che prevede la detrazione del 50 per cento per le giovani coppie sposate o conviventi, che hanno acquistato un immobile nel 2015 o nel 2016 e lo usano come abitazione principale. I richiedenti non possono superare i 35 anni mentre la spesa non può andare oltre i 16 mila euro.

Interessante la possibilità di detrarre il 50% dell’Iva pagata nel caso di acquisto di un’abitazione di classe energetica A o B e il 65% per coloro che hanno installato dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento e degli impianti di climatizzazione. Alle famiglie interessa, di sicuro, la detrazione del 19% delle spese scolastiche. «Quest’anno il tetto è stato alzato da 400 a 560 euro. Si possono detrarre - spiega Pirolo - anche le spese per le gite e per i corsi organizzati dalle scuole. Si può fruire di una detrazione del 19 per cento fino ad un massimo di 750 euro sulle assicurazioni sul rischio di morte, che sono finalizzate in modo particolare alla tutela delle persone affette da gravi disabilità. «Sarà sicuramente sfruttata da molti - spiega Pirolo - la tassazione agevolata al 10 per cento dei premi di produttività, con un massimale di 2 mila euro per i lavoratori che non superano i 50 mila euro di reddito. Questa tassazione dovrebbe essere applicata già in busta paga ma spesso ci accorgiamo che non è così. In questo caso c’è la possibilità di correggere il tiro proprio attraverso i modelli 730». Il Fisco premia, infine, le donazioni fino a 100 mila euro effettuate nel corso del 2016 a favore degli istituti del sistema nazionale di istruzione.

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