Moto sulle strade dolomitiche, sì alle misurazioni del rumore

La proposta dei Verdi, approvata dal consiglio provinciale, è il primo passo verso possibili limitazioni Dello Sbarba: «I dati certi che mostrassero una minaccia alla salute, obbligherebbero a intervenire»


di Aldo De Pellegrin


BOLZANO. Le proteste per i rumori del traffico, e soprattutto quelli di certe moto, sulle strade montane altoatesine, sono espresse da tempo. L’ultima iniziativa in ordine di tempo è il vertice fra sindaci delle vallate ladine, quindi sindaci altoatesini, trentini e bellunesi, per spingere verso una soluzione che limiti i rumori “da due ruote” sui passi dolomitici. Ora, a quanto pare, si passa a qualcosa di concreto: il consiglio provinciale ha infatti approvato la proposta dei Verdi di misurare il rumore in punti nevralgici delle strade di montagna. Un passo che, come vedremo, è propedeutico ad altri, più concreti passi verso la limitazione dei rumori.

L’idea è partita dalla mozione presentata in consiglio provinciale da Hans Heiss (Gruppo verde), che chiedeva misure contro il rumore provocato dalle “moto fracassone”. In particolare la mozione chiedeva di incaricare la giunta provinciale di installare stazioni di misurazione in punti nevralgici delle strade di montagna per misurare il livello di rumore costante e poi, punto 2, di commissionare all’Ufficio provinciale aria e rumore, in collaborazione con altri uffici e ripartizioni, la creazione di una piattaforma di coordinamento assieme a Consorzio dei Comuni, associazioni ambientaliste e forze di polizia, per fare regolarmente il punto della situazione ed elaborare misure adeguate. Questo secondo punto, però, non è stato approvato.

La discussione in seduta consiliare, trasversalmente quanto a forze politiche, non è mancata. Il problema, ha detto Heiss presentando la sua richiesta, emerge soprattutto d’estate e sulle strade dei passi dolomitici, dove non ci sono autovelox, e gli stessi albergatori si sono rivolti ai Verdi per chiedere di intervenire, perché il rumore disturba i loro ospiti. Heiss ha aggiunto di non avere nulla contro i motociclisti, ma chiede di individuare una strategia per limitare i rumori eccessivi.

Pius Leitner (Freiheitichen) ha sottolineato che è certamente giusto trovare delle soluzioni concrete senza chiudere i passi, anche discutendo con gli interessati, i motociclisti. Da parte sua Veronika Stirner Brantsch (Svp) ha condiviso pienamente la mozione: i motociclisti non vanno criminalizzati, ma il rumore sulle strade di montagna è davvero assordante e intollerabile per gli abitanti delle valli: rilevare il rumore prodotto dalle moto è una misura sensata. Sigmar Stocker (Freiheitlichen) ha sottolineato che il rumore fa ammalare, quindi la mozione va approvata, con un invito a non concentrarsi solo sulle strade di montagna. Dello stesso partito, Thomas Egger ha sottolineato che la proposta è stata formulata in modo molto cauto e i Verdi avrebbero potuto dimostrare maggiore coraggio e proporre molto di più, «l’assessore Mussner non può temporeggiare, oltre a interventi e misure, servono anche sanzioni». Per Maurizio Vezzali (Pdl)non si possono catalogare tutti i motociclisti come fracassoni ma è giusto comunque controllare che le marmitte siano omologate.

Quindi Riccardo Dello Sbarba (Verdi), cofirmatario della mozione, ha spiegato che l’obiettivo della mozione è rilevare i dati sul rumore per avere poi dati ufficiali in base ai quali verificare se c’é una minaccia alla salute: questo obbligherebbe i sindaci e il presidente provinciale a intervenire. «L’obiettivo della mozione - ha detto - rappresenta un primo passo per obbligare poi le autorità ad intervenire».

In replica l’assessore Florian Mussner ha detto che il rumore è un problema e «laProvincia si dà da fare per contrastarlo», anche attivandosi già come chiesto dalla mozione al punto 2 avendo già istituzionalizzato una commissione apposita. Per il punto 1, ha concluso, «dato che sarà creato un catasto del rumore, accelerare le misurazioni sarà positivo».

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