Muore in casa, lo trovano dopo 5 giorni

Dramma della solitudine in via Resia: a chiamare i soccorsi gli amici che da martedì sera non avevano più sue notizie


di Alan Conti


BOLZANO. Era morto da cinque giorni. Sdraiato sul divano. Solo e con un malessere per la vita che lo accompagnava da qualche tempo. Il tutto all’indomani dei dati diffusi da Telefono Amico che danno la depressione e la solitudine in deciso aumento anche sul territorio altoatesino. In via Resia, cuore popolare di Don Bosco, i carabinieri e i vigili del fuoco hanno scoperto un uomo deceduto da diversi giorni (di cui, per rispetto della privacy, non divulghiamo l’identità) all’interno del suo appartamento.

Ad avvertire i soccorsi e le forze dell’ordine sono stati alcuni amici che da martedì non avevano più notizie del 56enne momentaneamente disoccupato, ma impegnato in passato in alcune mansioni collegate ai trasporti. I controlli sono stati rapidi e una volta che i pompieri hanno aperto la porta hanno risolto il mistero. La vittima aveva avuto problemi a un braccio in passato con un’operazione seguita a qualche complicazione nel decorso sanitario. Non sembra questa, però, la causa del decesso collegato, comunque, a un malore. Esclusa qualsiasi altra possibilità dalla ricostruzione dei carabinieri intervenuti sul posto di prima mattina.

Al condominio è accorso anche il fratello che è apparso scosso dalla notizia.

Il bolzanino frequentava spesso l’ambiente degli alpini e alcuni locali della zona. I vicini non lo incrociavano spesso per le scale, ma lo ricordano come una persona gentile, ma spesso sola. Senza moglie e senza figli aveva lavorato in passato nell’ambito sociale e cercava di rendersi utile quando poteva.

Un triste destino, comunque, segna la scala dove abitava l’uomo. Solo qualche mese fa, infatti, la stessa sorte era toccata a un vicino di casa che era deceduto nel proprio appartamento per essere poi ritrovato solo un paio di giorni successivi. Anche lui era reduce da una polmonite aggressiva che lo aveva fortemente debilitato. Sempre i vicini di casa, infine, hanno ammesso di aver avvertito un odore strano ogni tanto, ma lo hanno ricondotto alla vicina presenza del depuratore delle acque reflue.

Difficile, comunque, sospettare qualcosa di simile.

Non era frequente, inoltre, incrociare l’uomo entrando o uscendo da casa. Complesso, insomma, indovinarne il dramma. Della rimozione della salma, comunque, si sono occupati direttamente i servizi cimiteriali del Comune di Bolzano mentre tutti i rilievi di legge sono stati affidati ai carabinieri che hanno comunque, chiarito rapidamente la dinamica di quanto accaduto all’interno dell’alloggio.

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Davide Pasquali

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