Museion: in cinque anni è costato 11 milioni di euro

La struttura spende 2,5 milioni l’anno. Ma con i biglietti incassa solo 45 mila euro Tolti sponsor e banche, bilanci ripianati soltanto grazie a Provincia e Comune


di Davide Pasquali


BOLZANO. Ventiquattro visitatori al giorno non possono definirsi una folla. Ma stiamo pur sempre parlando di arte contemporanea, anzi, subito dopo l’inaugurazione del Museion e l’immediato caso della scandalosa rana di Kippenberger - con gli annessi diktat politici sulle scelte artistiche da intraprendere nel prosieguo - ci si è visti costretti a trincerarsi addirittura oltre, nell’arte concettuale, piuttosto neutra, innocua dal punto di vista socio-politico dei consensi, anche se di difficile comprensione per l’uomo della strada. Epperò, 24 visitatori al giorno rimangono comunque pochetti anzichenò. Questo dato, però, sarebbe quasi irrilevante, se il Museion si autofinanziasse. Vabbe’, si potrebbe dire, turisti e appassionati non lo assediano, ma almeno non ci costa. Purtroppo non è affatto così e lo si evince rielaborando i dati forniti dalla Provincia in risposta a due successive interrogazioni dei consiglieri Verdi (Dello Sbarba, Foppa e Heiss) che chiedevano lumi su entrate e uscite della struttura pubblica. Sono occorsi oltre due mesi, per la risposta; e non è bastata una sola richiesta. Alla fine, le tabelle coi numeri sono arrivate, anche se non all’altezza della dovuta trasparenza. Trasparenza dovrebbe significare fornire dati chiari, leggibili, trasparenti. Con tanto di somme e totali. Somme che l’assessorato alla cultura si è ben guardato dal fornire, ma che si possono ottenere rielaborando e incrociando i dati. E scoprendo così come stiano le cose.

Prima le uscite. L’interrogazione riguardava gli anni 2010-2014. Bene: in questi cinque anni il Museion è costato in totale 12.307.414 euro. In media, 2,47 milioni l’anno. A sorprendere assai, più che altro, è la ripartizione dei costi. Ci hanno organizzato mostre, con quei denari? Ci hanno comprato installazioni/opere? Sì, qualcosina al riguardo si è anche fatto: in media 465 mila euro l’anno per le mostre, 167 mila euro per la voce collezioni e archivio. Molto maggiori, però, sono stati gli ulteriori costi sostenuti, primo fra tutti quello per l’amministrazione della struttura: 1.180.514 euro nel 2010, 1.097.496 euro nel 2011, 1.067.112 euro nel 2012, 1.033.897 euro nel 2013, 1.032.643 euro nel 2014. In totale, fanno 5.411.662 euro. Cui vanno ad aggiungersi le spese per pubbliche relazioni e marketing: 305.426 euro nel 2010, 252.195 euro nel 2011, 307.063 euro nel 2012, 381.773 euro nel 2013, 383.138 euro nel 2014. In totale, fa 1.629.595 euro.

Magari saranno cifre sterili, ma preme citarle una per una, tutte quante, a costo di risultare noiosi al lettore. E allora sotto con i servizi al pubblico: 238.507 euro nel 2010, 260.106 euro nel 2011, 240.908 euro nel 2012, 247.811 euro nel 2013, 229.825 euro nel 2014. In cinque anni fanno 1.217.157 euro.

Poi, ci sono i costi dell’infocenter e dello shop: 125.465 euro nel 2010, 153.844 euro nel 2011, 141.159 euro nel 2012, 126.679 euro nel 2013, 122.107 euro nel 2014. La somma? Sono 669.254 euro.

E poi c’è la biblioteca: 58.467 euro nel 2010, 51.839 euro nel 2011, 39.011 euro nel 2012, 36.491 euro nel 2013, 32.793 euro nel 2014. In tutto, fanno altri 218.601 euro.

Ma ecco il totale dei totali: 12.307.414 euro spesi in cinque anni, cioè: 2.564.531 euro nel 2010, 2.479.211 nel 2011, 2.482.660 nel 2012, 2.466.420 nel 2013 e 2.324.652 nel 2014.

Lo straordinario, impossibile per qualsiasi azienda privata, ma impensabile anche per molte strutture pubbliche, è la copertura, anzi, la mancata copertura dei costi. Questi gli incassi annuali da biglietti venduti: 45.570 euro nel 2010, 45.479 euro nel 2011, 43.720 euro nel 2012, 40.774 euro nel 2013, 47.747 euro nel 2014. In tutto, sono solo 223.290 euro. Per carità, ci sono le banche, che in 5 anni hanno contribuito con 809 mila euro. E gli sponsor, per altri 266.171 euro. Cioè, su 12,3 milioni, qualcosa meno di 1,3 milioni sono stati finanziati da entrate varie. Il resto, però, ce l’hanno messo Provincia e Comune: in media 2,2 milioni di euro l’anno.

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