Museo di Ötzi, dopo Natale la petizione per il trasloco 

L’iniziativa di alcuni albergatori. Si spacca il mondo economico cittadino, alcuni imprenditori chiedono di valutare soluzioni diverse: «La sede attuale è inadeguata e penalizza i turisti»



Bolzano. Il Comune, col suo documento di maggioranza in cui giudica “indispensabile non spostare il museo di Ötzi”, entra, almeno formalmente, in rotta di collisione con la Provincia (“ci vuole una struttura di oltre 10mila metri” ha scritto nel suo bando per la nuova sede) ma anche con gli stessi vertici dell’attuale museo (“Qui stiamo troppo stretti, serve cambiare”). Parte così la campagna d’inverno della mummia. Con già due trincee contrapposte. Primi segnali? I distinguo sostanziali di alcuni settori del Pd, ancora non espliciti per non pregiudicare una intesa appena raggiunta con la Svp cittadina, sulla necessità di riflettere più a fondo sulle ridestinazione dell’uomo del Similaun, e le controffensive delle opposizioni (il primo ad esporsi, Della Ratta della lista Zanin) a loro volta invece in piena emersione polemica. Poi c’è una notizia: nomi molto in vista del mondo economico e soprattutto alberghiero di lingua tedesca (ma non la Signa di Benko, parte in causa con Habitat e Athesia nel bando/concorso provinciale per la ricollocazione museale e che ha deciso di non esporsi, come pure gli altri suoi concorrenti) ma non legati ai commercianti dei Portici, stanno avviando una iniziativa che sarà resa pubblica dopo Natale, intesa ad ipotizzare una consultazione popolare o, in una prima fase, una raccolta di firme per sostenere i progetti di trasloco. La ragione? «Ötzi è uno straordinario motore turistico, l’icona del made in Südtirol - dice uno di loro, impegnato nell'ambito dell’hotellerie a più stelle - e non è possibile vederlo sacrificato in una sede che non lo valorizza e che crea solo problemi ai suoi visitatori». Si riferiscono, questi nomi molto noti del mondo economico bolzanino, alle lunghe file sotto la pioggia, agli spazi ristretti in cui in turisti sono costretti a transitare per raggiungere l'obiettivo della loro visita. In questo senso, il contenuto dell’accordo di maggioranza in cui si chiede esplicitamente non solo di tenere Ötzi in centro, il che potrebbe essere plausibile, ma addirittura di “non spostarlo dalla sua attuale sede” viene giudicato limitante e troppo rigido rispetto ai possibili sviluppi di una delle icone bolzanini in termini di marketing non solo urbano ma territoriale. «Siamo basiti - ha detto invece in termini non proprio sotterranei Claudio della Ratta - perché le riflessioni su Ötzi dovrebbero essere indirizzate all'interesse pubblico e non dalle lobby». Si rivolge, l’esponente della lista Zanin, - alla forte componente Svp legata ai commercianti del centro storico e all’Unione che da sempre è molto sospettosa nei confronti di eventuali ridestinazioni della mummia, in particolare del progetto Signa che la prevede issata sul Virgolo e collegata con una nuova funivia a piazza Walther. Insomma, il documento appena controfirmato, in questa suo passaggio, sta già facendo emergere distinguo e tensioni. Dentro e fuori la maggioranza. A sua volta il sindaco è deciso, in questa fase, a non aprire un confronto aperto sulla questione ma di attendere la ripresa della normali attività di giunta per poi avviarlo. Tuttavia non prima dell'inizio del prossimo anno. Quando saranno chiariti prima i passaggi legati a punti del programma molto strategici, come il bando per l'Areale, il Polo e le grandi opere. (p.c.)















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