Musica: dal duo «Satelliti» un album d'esordio da ascolti notturni

Il duo bolzanino ha pubblicato il primo album intitolato «Im Magen des Kosmos»



BOLZANO. «La musica è una forza gravitazionale alla quale noi giriamo intorno». Ecco sintetizzato il progetto musicale «Satelliti». Il duo bolzanino ha recentemente pubblicato il primo album intitolato «Im Magen des Kosmos». Un disco che si muove (gravita) ben oltre i confini provinciali.
I membri del progetto «Satelliti» sono Marco «Il maestro» Dalle Luche (mini-moog, piano elettrico, synth) e Andrea «Pola» Polato (batteria, percussioni, diavolerie elettroniche): entrambi suonatori assai attivi in città, e con esperienze e collaborazioni fra Londra, Milano e Parigi. Gli artisti con cui hanno collaborato e collaborano a livello individuale sono parecchi e di estrazione differente (fra gli altri Keith LeBlanc, Ed Laurie, Joe Roberts e J.T. Vannelli, solo per citarne alcuni).
A breve distanza temporale dall'inizio del loro sodalizio musicale hanno pubblicato questo disco, condiviso per intenti e valore artistico dalla label bolognese «Peter's castle records». Un'opera come questa (completamente strumentale, che si apre con due movimenti, seguiti da altre cinque composizioni) nell'era del download ossessivo e di Youtube, potrebbe apparire come un azzardo. «Im Magen des Kosmos» («Nella pancia dell'universo», come traducono i due stessi autori) è in effetti un disco che richiede parecchi ascolti, ma la fascinazione che infonde non permette di abbandonarlo. La citazione musicata dall'opera di Stefan George (grande poeta tedesco vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento), ad esempio, arricchisce questo viaggio/disco, anziché appesantirlo.
La musica è orchestrata ed eseguita principalmente da Dalle Luche e Polato, a parte una breve ma significativa apparizione del flautista Pietro Berlanda, ed alla preziosa collaborazione di Fabio Sforza in fase di missaggio. Ma questo suono si addice ai cinque sensi tutti, e l'artwork curato da Michela Dall'Ara, le fotografie di Dj Alex e di Mike Fedrizzi (spesso con la band, dal vivo, nelle veci di visual artist), ben si sposano con un progetto di ampio respiro come questo.
«È un disco da ascoltare di notte». Il consiglio, pronunciato dallo stesso Andrea Polato, si rivela azzeccatissimo. È possibile apprezzare alcuni brani al sito: www.myspace.com/satelliti57. La band è inoltre contattabile su Facebook (Satelliti).

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