Nannini, festa per quattromila

Fra rock e ballate la cantautrice ha infiammato il Palaonda di Bolzano
Le foto del concerto


Daniela Mimmi


BOLZANO. È una donna spesso in ritardo, Gianna Nannini. La sua Penelope ha aspettato parecchio per venire al mondo, e i quattromiladuecento che ieri sera (non) riempivano il Palaonda hanno aspettato venti minuti perché, mescolati alla grancassa, partissero finalmente i battiti cardiaci della baby Nannini, registrati durante un'ecografia e che, come in tutte le date di questo "Io e te Tour 2011", danno il via al concerto. Capelli corti come sempre, pantaloni di pelle tipo seconda pelle, giacca rossa e tshirt con sopra un grande cuore rosso, dopo la prima "Rock 2", tratto dal nuovo cd, come tutta la prima parte del concerto, Gianna Nannini rivolge un veloce saluto al suo pubblico: "Ciao Bolzano, sono tornata!".
Il pubblico che fino a qualche minuto prima fischiava e applaudiva infastidito per il ritardo, la perdona subito. La maggior parte sono signore sulla mezza età, sono soprattutto di lingua italiana, ma ci sono anche molti fans di lingua tedesca ai quali la Nannini regala un pezzo cantato nella loro (e anche un po' sua) lingua. Lei, la Gianna nazionale e internazionale, è in piena forma, nonostante alcuni piccoli inconvenienti di questa data bolzanina. Lo Sheraton, dove erano state prenotate le stanze per tutta la troupe (quasi ottanta persone) non erano agibili per l'incendio del giorno prima, così si sono sparpagliati in alcuni hotel della città. Venivano da Treviso, che non è molto lontana, eppure Gianna Nannini non si è fatta vedere al soundcheck, intorno alle 6. Al Palaonda è arrivata solo dopo le 20 e si è chiusa per un po' nel suo camerino a fare esercizi di pilates. Ha voluto molti veli, tessuti, poltroncine, così il suo camerino assomiglia a un piccolo e caldo salotto di casa.
Il concerto parte subito con chiara impronta rock, che non abbandona neppure quando sul grande palco entra la pedana con la sezione degli archi, otto musicisti che tessono atmosfere leggere ed eleganti sulla base decisamente rock dell'ottima band della Nannini. Sono decisamente in serata di grazia, tanto che non si avvertono quasi i soliti problemi di acustica del Palaonda. Il batterista Thomas Lang riempie di ritmi, suoni, rullate le chitarre di Davide Tagliapietra e il basso di Francis Hilton, che ha aggiunto un tocco soul al rock di Gianna, e a tutti gli strumenti a corda di Davide Ferrario. La scaletta è calibrata e cucita molto bene addosso alla Nannini e alterna a pezzi rock (molto riuscita la sua versione di "Me and Brownie McGhee") a cose decisamente soft come "Dimentica" e "Ti voglio tanto bene".
Dopo l'abbuffata dei pezzi del nuovo album c'è ancora tanto spazio per i pezzi storici, e per la tostissima cover di "Nel blu dipinto di blu".

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