Sicurezza

Naso rotto e coltelli da macellaio: a Bolzano è allarme rapine da “disperati” 

Due brutali aggressioni: una al Despar di corso Libertà, dove la cassiera è stata minacciata e costretta a consegnare l’incasso di 700 euro. L’altra ai danni di una badante: «Aggredita, non riesco a superare lo shock»


Antonella Mattioli


BOLZANO. È entrato come un qualsiasi cliente, ha preso un prodotto dagli scaffali e poi si è avvicinato alla cassa, aspettando il momento in cui non c’era nessuno. Mentre la commessa gli stava dando lo scontrino, ha tirato fuori un coltello lungo una ventina di centimetri e si è fatto consegnare l’incasso: circa 700 euro. Quindi è scappato.

È accaduto il 7 settembre intorno alle 15.30, al supermercato Despar di corso Libertà. La polizia ha sentito la commessa, una ragazza di vent’anni ancora sotto shock. Ma le indicazioni fornite sono piuttosto scarne, perché il rapinatore aveva il volto nascosto in parte sotto il cappuccio di una felpa e in parte dalla mascherina chirurgica. Sembra, però non ci sono certezze, che sia uno straniero.

La polizia spera di ottenere qualche informazione in più dall’esame del video delle telecamere della vicina filiale della Cassa di risparmio.

L’escalation

A preoccupare è l’escalation, nelle ultime settimane, di questo tipo di reati: il bottino (ad eccezione della rapina al supermercato) in genere è modesto, ma l’allarme sociale è notevole. Anche perché gli autori sono soggetti che, non avendo nulla da perdere, agiscono in pieno giorno e in luoghi anche molto frequentati.

«Purtroppo - racconta Maria Ivanushchyn, 58 anni, badante di origine ucraina ma con la cittadinanza italiana - anch’io sono stata rapinata in pieno giorno e in un luogo dove passa tanta gente. Dopo quello che è successo, non riesco a togliermi di dosso la paura. Mi accorgo che mi guardo intorno per vedere se c’è qualcuno che mi segue».

La signora, che porta sul volto i segni dell’aggressione, è stata rapinata (impropria) intorno alle 18 di sabato, mentre in bici percorreva il passaggio intitolato a “Carla Lazzerini”, che collega via Novacella a piazza Ziller e via Roma. «Mi sono accorta- dice - che c’era un giovane che mi stava seguendo, però lì per lì non ho dato peso alla cosa. L’ho capito, solo quando mi ha affiancata e mi ha spintonata, per rubarmi la borsa che avevo messo nel cestino. Ho perso l’equilibrio e sono finita a terra. Una brutta caduta, perché ho sbattuto la faccia sull’asfalto.

In un attimo c’era sangue dappertutto; avevo un male lancinante al naso e poi dolori alla testa. Ho urlato, perché fermassero quel giovane, ma nessuno ha capito. Pensavano che fossi caduta in bici; non che fossi stata rapinata. Nella borsa c’erano 65 euro che sono spariti; mentre un signore ha trovato e mi ha consegnato il cellulare; un altro ha recuperato la borsa con le chiavi e il bancomat che avevo già provveduto a bloccare. Resta l’amarezza per quello che è successo. Purtroppo parlando con mie colleghe badanti mi dicono che questi episodi sono sempre più frequenti».

Il 13 luglio una giovane donna che stava rientrando a casa in bici, intorno all’una di notte dopo il lavoro, era stata aggredita all’altezza di via Parma e derubata dello zainetto. Aveva reagito inseguendo il rapinatore e speronandolo, ma il giovane era riuscito comunque ad allontanarsi in bici. Il responsabile, un ventiseienne nigeriano, era stato poi rintracciato e arrestato dalla polizia che ritiene abbia compiuto anche altri colpi analoghi. Il 26 luglio un altro episodio simile: alle 6.30 del mattino una donna che si stava recando al lavoro a piedi, era stata aggredita e rapinata nel tratto di ciclabile che da via Genova passa sotto ponte Palermo, da un giovane in sella ad una bici.

Le telecamere

«Noi - commenta il sindaco Renzo Caramaschi - per cercare di aumentare la sicurezza abbiamo investito centinaia di migliaia di euro in telecamere. Certo che chi colpisce in pieno giorno e in zone molto frequentate dà l’idea di essere disperato».

Una disperazione che - secondo l’assessore al sociale Juri Andriollo - potrebbe essere spiegata con il forte incremento anche in città dell’uso di droghe.













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