Natale e Capodanno con parenti stretti Chiuso tutto dalla vigilia al 6 gennaio 

Le regole. L’ordinanza di Kompatscher: mobilità tra comuni, ma sconsigliato l’uso dei mezzi pubblici. Stop a negozi, bar, ristoranti ed estetiste Incontri con i familiari e due ulteriori non conviventi. La rabbia dell’Hgv: «La via altoatesina è fallita. Contagi alti anche con i ristoranti fermi»


Francesca Gonzato


Bolzano. Ecco le regole in chiave altoatesina per le vacanze di Natale. Il presidente Arno Kompatscher ha firmato ieri sera l’ordinanza con le regole dal 24 dicembre al 6 gennaio. Nonostante il pressing delle categorie, è confermata la chiusura di bar, ristoranti, commercio al dettaglio e centri estetici per tutto il periodo, anche nei quattro giorni in cui nel resto d’Italia i negozi resteranno aperti. Durissima l’Hgv, che cita i contagi alti, nonostante bar e ristoranti chiusi per settimane: «La via altoatesina è fallita.

Gli spostamenti

Coprifuoco tra le ore 22 e le 5. A differenza delle regole nazionali, l’ordinanza di Kompatscher assicura durante il giorno la mobilità su tutto il territori. Viene però raccomandato di utilizzare i mezzi pubblici solo per ragioni di necessità, studio , lavoro o per svolgere attività motoria.

Festività a casa

Chiusi i ristoranti, a Natale e CapoDanno si starà a casa. con quante persone? ecco le indicazioni uscite da palazzo widmann: viene fortemente raccomandato di limitare gli incontri ai parenti stretti (nonni, genitori, partner e figli) e al massimo due ulteriori persone non conviventi. vietate feste ed eventi all’aperto. la misura anti-veglioni: negli hotel gli spazi comuni vanno chiusi alle 23. vietata la consumazione di cibo e bevande all’aperto.

Le chiusure

Fino al 6 gennaio restano aperti i parrucchieri, chiusi i centri estetici. Garantiti i generi alimentari, sospeso il commercio al dettaglio (con le consuete eccezioni, come farmacie, librerie, articoli igienico-sanitari, articoli sportivi). I negozi potranno organizzare la consegna a domicilio. Nei mercati consentiti solo i banchi alimentari. Bar e ristoranti devono chiudere di nuovo: permesso l’asporto fino alle ore 20 e la consegna a domicilio fino alle 22. La Svp rassicura: arriveranno aiuti anche dalla Provincia.

Le proteste

La Cna si era mossa ieri mattiNa con la richiesta pressante di lasciare aperti i centri estetici. il presidente claudio corrarati ha scritto a kompatscher e al segretario generale eros magnago: «come gli acconciatori, queste imprese hanno sempre garantito altissimi standard di sicurezza».

La rabbia dell’Hgv

«Non è comprensibile per quale motivo i ristoranti debbano nuovamente restare nel lockdown completo, mentre altri settori non subiscono restrizioni. La via altoatesina per noi è fallita», protesta il presidente dell’Hgv Manfred Pinzger, «Gli esercizi gastronomici, le famiglie e i collaboratori che ci lavorano vengono duramente colpiti per la terza volta. Già dal 4 dicembre i ristoranti devono fare a meno degli incassi serali che invece rappresentano l’attività che genera il fatturato più alto durante l’anno. Ora si aggiunge anche la chiusura a pranzo. Questa decisione non è per nulla comprensibile». E Pinzger accusa: «Nonostante la chiusura completa delle strutture ricettive e ristorative dal 4 novembre al 3 dicembre, i contagi sono rimasti in aumento. Nonostante il progetto “test in Alto Adige” dal 20 al 22 novembre e l’apertura parziale della gastronomia, il numero di contagi resta relativamente alto».

Incertezza sulle scuole

L’ordinanza prevede dal 7 gennaio la didattica in presenza alle scuole superiori «fino al 75%», anche modulabile tra classi e indirizzi. In un vertice di sabato, è trapelata l’ipotesi del governo di ripartire solo con il 50%. Gli assessori Vettorato, Achammer e Alfreider hanno partecipato alla seduta con i ministri Azzolina, Boccia, Speranza e Lamorgese. La presenza della ministra degli Interni comporta il coinvolgimento di prefetti e commissari del governo nel piano dei rientri, di cui il trasporto è parte essenziale.

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