Natale e Capodanno con parenti stretti Chiuso tutto dalla vigilia al 6 gennaio
Le regole. L’ordinanza di Kompatscher: mobilità tra comuni, ma sconsigliato l’uso dei mezzi pubblici. Stop a negozi, bar, ristoranti ed estetiste Incontri con i familiari e due ulteriori non conviventi. La rabbia dell’Hgv: «La via altoatesina è fallita. Contagi alti anche con i ristoranti fermi»
Bolzano. Ecco le regole in chiave altoatesina per le vacanze di Natale. Il presidente Arno Kompatscher ha firmato ieri sera l’ordinanza con le regole dal 24 dicembre al 6 gennaio. Nonostante il pressing delle categorie, è confermata la chiusura di bar, ristoranti, commercio al dettaglio e centri estetici per tutto il periodo, anche nei quattro giorni in cui nel resto d’Italia i negozi resteranno aperti. Durissima l’Hgv, che cita i contagi alti, nonostante bar e ristoranti chiusi per settimane: «La via altoatesina è fallita.
Gli spostamenti
Coprifuoco tra le ore 22 e le 5. A differenza delle regole nazionali, l’ordinanza di Kompatscher assicura durante il giorno la mobilità su tutto il territori. Viene però raccomandato di utilizzare i mezzi pubblici solo per ragioni di necessità, studio , lavoro o per svolgere attività motoria.
Festività a casa
Chiusi i ristoranti, a Natale e CapoDanno si starà a casa. con quante persone? ecco le indicazioni uscite da palazzo widmann: viene fortemente raccomandato di limitare gli incontri ai parenti stretti (nonni, genitori, partner e figli) e al massimo due ulteriori persone non conviventi. vietate feste ed eventi all’aperto. la misura anti-veglioni: negli hotel gli spazi comuni vanno chiusi alle 23. vietata la consumazione di cibo e bevande all’aperto.
Le chiusure
Fino al 6 gennaio restano aperti i parrucchieri, chiusi i centri estetici. Garantiti i generi alimentari, sospeso il commercio al dettaglio (con le consuete eccezioni, come farmacie, librerie, articoli igienico-sanitari, articoli sportivi). I negozi potranno organizzare la consegna a domicilio. Nei mercati consentiti solo i banchi alimentari. Bar e ristoranti devono chiudere di nuovo: permesso l’asporto fino alle ore 20 e la consegna a domicilio fino alle 22. La Svp rassicura: arriveranno aiuti anche dalla Provincia.
Le proteste
La Cna si era mossa ieri mattiNa con la richiesta pressante di lasciare aperti i centri estetici. il presidente claudio corrarati ha scritto a kompatscher e al segretario generale eros magnago: «come gli acconciatori, queste imprese hanno sempre garantito altissimi standard di sicurezza».
La rabbia dell’Hgv
«Non è comprensibile per quale motivo i ristoranti debbano nuovamente restare nel lockdown completo, mentre altri settori non subiscono restrizioni. La via altoatesina per noi è fallita», protesta il presidente dell’Hgv Manfred Pinzger, «Gli esercizi gastronomici, le famiglie e i collaboratori che ci lavorano vengono duramente colpiti per la terza volta. Già dal 4 dicembre i ristoranti devono fare a meno degli incassi serali che invece rappresentano l’attività che genera il fatturato più alto durante l’anno. Ora si aggiunge anche la chiusura a pranzo. Questa decisione non è per nulla comprensibile». E Pinzger accusa: «Nonostante la chiusura completa delle strutture ricettive e ristorative dal 4 novembre al 3 dicembre, i contagi sono rimasti in aumento. Nonostante il progetto “test in Alto Adige” dal 20 al 22 novembre e l’apertura parziale della gastronomia, il numero di contagi resta relativamente alto».
Incertezza sulle scuole
L’ordinanza prevede dal 7 gennaio la didattica in presenza alle scuole superiori «fino al 75%», anche modulabile tra classi e indirizzi. In un vertice di sabato, è trapelata l’ipotesi del governo di ripartire solo con il 50%. Gli assessori Vettorato, Achammer e Alfreider hanno partecipato alla seduta con i ministri Azzolina, Boccia, Speranza e Lamorgese. La presenza della ministra degli Interni comporta il coinvolgimento di prefetti e commissari del governo nel piano dei rientri, di cui il trasporto è parte essenziale.
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