Negli ultimi 11 anni gli «over 65» aumentati del 54%

I dati raccolti da Comprensorio e Domus Meridiana Al centro del lavoro l’allestimento della rete assistenziale


di Bruno Canali ; di Bruno Canali


LAIVES. Durante la serata al teatro Gino Coseri nella quale è stato presentato il progetto pilota provinciale per un "welfare integrato" che riesca a conciliare lavoro e famiglia, il sindaco di Laives ha accennato ad un tema che - se non verrà affrontato e risolto in tempo - nel prossimo futuro potrebbe diventare esplosivo: quello dell’assistenza agli anziani non autosufficienti.

Già oggi, del resto, il Comune di Laives spende alcune centinaia di migliaia di euro l’anno per pagare o integrare le rette di degenza in case di riposo e di lungodegenza dei propri anziani che non hanno mezzi propri per farlo, una situazione, ha accennato Bianchi , “che nei prossimi anni è destinata ad aggravarsi visto come stanno andando le cose anche nel mondo del lavoro, con sempre più anziani che non avranno maturato la pensione per essere autosufficienti economicamente”.

E qui diventa prezioso uno studio realizzato dalla Comunità comprensoriale insieme alla casa di lungodegenza Domus Meridiana sulle "Prospettive per l’assistenza alle persone anziane dei Comuni di Laives, Bronzolo e Vadena", vale a dire il bacino di utenza al quale fanno riferimento proprio la Domus Meridiana e la casa di riposo che si trova in via Peter Mayr.

“Le proiezioni demografiche - sottolinea lo studio - indicano che, perdurando il basso tasso di natalità degli ultimi 20 anni, la percentuale di ultra sessantacinquenni rispetto alla popolazione totale è destinata ad aumentare progressivamente, anche perché si accompagna all’allungamento della speranza di vita che si registra negli ultimi trent’anni. Tale allungamento comporta anche un aumento degli anziani che vivono più a lungo in condizioni di autosufficienza e degli anziani che diventano non autosufficienti e che quindi richiedono interventi sempre più qualificati”.

Queste considerazioni generali si accompagnano a una serie di dati statistici che, come detto, non dovrebbero far stare tranquilli gli amministratori comunali viste le prospettive preoccupanti, anche alla luce delle strutture attualmente esistenti per gli anziani.

Nell’arco degli ultimi sei anni, la popolazione anziana residente nel distretto di Laives, Bronzolo e Vadena è aumentata del 28 per cento e negli ultimi 11 anni addirittura del 54%, variazione questa, che si mantiene nettamente al di sopra della media provinciale, a conferma dell’allungamento della vita media. “Nel 2030 - continua lo studio - la popolazione anziana ultra sessantacinquenne a Laives raggiungerà quota 4.975 persone; a Bronzolo 807 e a Vadena 301, per un totale, a livello distrettuale di 6.083 persone. L’invecchiamento generale della popolazione residente, l’aumento dell’età media, il prevedibile indebolimento delle reti primarie di assistenza a livello familiare sono tutti fattori che richiedono un governo dei programmi sociali e assistenziali all’altezza della sfida”.

“Questo assunto - conclude lo studio - è tanto più vero se consideriamo che l’aumento del numero di anziani e dell’età media di vita implicano certamente l’aumento delle persone in condizioni di non autosufficienza”. Insomma, uno scenario preoccupante che è oramai "dietro la porta" e che per questo va affrontato il più presto possibile.

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