Nel lago di Caldaro ritornano le larve

Colpa del caldo. Simeoni (primario Ufficio Igiene): «Portate da anatre e lumache. Sono urticanti e provocano dermatiti»



CALDARO. Fate attenzione alle larve urticanti. Un tuffo nelle acque del lago di Caldaro è un classico estivo per gli altoatesini e per i turisti. Sarà bene ricordarsi, però, di fare una doccia all'uscita o, in alternativa, sfregarsi con bene con l'asciugamano.

Nelle acque del lago particolarmente calde di queste settimane sono state rinvenute - infatti - le larve urticanti di alcuni parassiti, le cosiddette cercarie, che scatenano sulla pelle dermatiti che possono essere anche molto fastidiose.

«Niente di particolarmente grave - spiega Josef Simeoni, primario dell’Ufficio Igiene del Comprensorio sanitario di Bolzano - ma il problema esiste ed abbiamo già riscontrato alcuni casi. Per evitare inconvenienti spiacevoli consiglio di non nuotare nell’acqua bassa, di non nuotare vicino alle anatre, di allontanarsi quando si vedono lumache e farsi una doccia quando si esce dal lago».

Le larve crescono e proliferano nelle feci delle anatre. Una volta in acqua tendono naturalmente ad agganciarsi anche alle lumache, ma se trovano un lembo di pelle si fanno bastare l'alternativa e s’infilano sottopelle. Purtroppo sono anche totalmente invisibili.

Ricordiamo che per sopravvivere hanno bisogno di una temperatura del lago superiore ai 24 gradi: ed è proprio la temperatura calda di queste ultime settimane che le ha fatte proliferare. Simeoni spiega che il cosiddetto “prurito del nuotatore” viene provocato dal contatto della cute con le cercarie, larve immature di piccoli parassiti (schistosomi) presenti in queste settimane al lago. Il problema insorge quando uno strato di acqua infestata da questi parassiti si asciuga sulla pelle del nuotatore. «Le larve penetrano gli strati esterni della cute di circa due millimetri ed il prurito inizia nel giro di qualche minuto. Presto la pelle si arrossa e si gonfia a volte presenta eruzione cutanee che si manifestano sotto forma di papule o bolle, occasionalmente del tipo urticarioide. Entro 24 - 48 ore si possono anche sviluppare vesciche. La prima volte che si viene colpiti la reazione allergica può essere più blanda, la seconda di solito è più virulente». Si tratta di una dermatite intensamente pruriginosa, specie dove il contatto con l'acqua infestata è stato prolungato. La reazione può essere prevenuta strofinando la pelle con un asciugamano immediatamente dopo l'uscita dall'acqua, per evitare che le cercarie penetrino la cute. Dato che le cercarie sono frequenti nelle acque basse e calde, è prudente evitarle.













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