L'emergenza

Niente case per gli universitari a Bolzano: e così c’è anche chi va a dormire a Merano 

Il direttore di unibz Günther Mathà mastica amaro: «A Bolzano non si trovano alloggi e così molti ragazzi che superano le preselezioni alla fine rinunciano». Un gruppetto costretto a trovare una sistemazione a 30 chilometri



BOLZANO. L’ultima notizia che arriva dall’Università è una buona notizia: quattro studenti hanno trovato un tetto sotto cui dormire. La cattiva è che l’hanno trovato a Merano. Per andare a lezione a Bolzano prenderanno il treno. La comunica, sorridendo amaro, Günther Mathà il direttore Unibz.

«I ragazzi avevano superato le preselezioni, ci hanno chiesto dove potevano alloggiare senza spendere troppo - racconta il direttore dell’Università - visto che in città non c’è più nulla. Ci ha salvato un alloggio di preti, anche se a 30 chilometri».

Un’altra (brutta) notizia è che mai come quest’anno l’ateneo ha rilevato uno scarto sensibile tra il numero delle preiscrizioni e quello delle iscrizioni effettive. Fatti due conti, il 60 per cento di chi non ha confermato il suo posto di studio tra i candidati ammessi lo ha fatto a causa della situazione abitativa. In pratica quindi, più del 20 per cento di potenziali studenti, dunque di ragazzi con la volontà e i titoli per accedere al primo anno, ha rinunciato in quel lasso di tempo che intercorre tra l’approccio all’ateneo e la ricerca di un alloggio per poterlo frequentare. «È una perdita secca per l’intera città, non solo per noi. Cervelli ma anche consumatori», commenta Mathà.

E perché direttore?

Sono giovani che qui mangeranno, consumeranno, magari resteranno e faranno crescere la nostra economia. E che non lo faranno perché la città ma soprattutto la politica non ha per loro una casa. O almeno un letto».

Ma che succede agli studentati?

Non ce ne sono. La potenzialità dei nostri attuali è di 570 posti letto. Ne servirebbero il doppio. Ma solo per quest’anno.

Novità?

Nessuna.

Ma chi dovrebbe costruirli, la Provincia?

Ci ha comunicato già da tempo che non ci sono i fondi. Ma ha dato il via libera all’intervento dei privati.

Dunque il nodo dov’è?

Il nodo è il Comune. In municipio arrivano i progetti e le idee degli imprenditori ma queste vengono regolarmente bocciate. Direi che è uno scandalo.

Dove si bloccano i progetti?

In commissione edilizia. E per le ragioni più diverse.

C’è chi dice che i no arrivano perché il Comune teme speculazioni. Cioè che in privati prima chiedono il cambio di destinazione d’uso per costruire studentati e poi deviano sull’abitativo ordinario…

Mi pare una ben povera obiezione. Basta scrivere contratti in cui si impedisce il cambio. Ma non è solo questo.

E che altro?

Che questa miopia comunale blocca tutto il nostro sviluppo. Tra due anni avremo la facoltà di ingegneria a Bolzano sud. Saranno altri 400 studenti. Dove lo mettiamo?

In prospettiva quale sarà dunque il fabbisogno abitativo?

Intorno almeno ai mille posti negli studentati.

A proposito di Bolzano sud. Recentemente sono stati respinti dal Comune due progetti in quella zona, uno della Habitat e un altro di Dalle Nogare di Trento. Quest’ultimo per uno studentato da 245 posti. Manna dal cielo…

Ho sentito. E ho anche ascoltato imprenditori frustrati per i continui dinieghi.

E in ogni caso anche se si approvassero oggi i progetti , gli edifici non sarebbero disponibili prima di un anno almeno , no?

È l’amara verità. Ragionando realisticamente dunque, se si continua a dire no significa che per almeno tre anni l’università non avrà alloggi nuovi a prezzi calmierati per i suoi studenti. E Ingegneria arriva tra due. Questa è miopia politica, frustrare lo sviluppo di una intera comunità e frenare anche le aspettative del suo mondo economico che richiede qui e ora laureati e giovani specializzati.













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