Non molla la crisi di Corso Libertà 

Accanto ad attività vivaci ci sono molte vetrine chiuse da mesi. Ed il portico in troppe zone appare sporco e mal tenuto



BOLZANO. Corso Libertà gira a due velocità. Le attività storiche (farmacia Ferrari, profumeria Donatella, calzature Gudas, Fill, pescheria Zennaro, ottica Pellegrini, Stadler, Kose e Kose Clochard, la Olly, la Reggiana ecc.) che rendono bene e che eroicamente rilanciano, i molti bar che la rianimano (Corso, Sylvi, Fantasy, La Grotta ecc), ed i troppi negozi sfitti da mesi (se non da anni), che danneggiano l’immagine generale della strada ed il lavoro di chi tiene duro. A questo si aggiunge una certa incuria, riscontrabile a tratti, dei proprietari dei muri che - avendo l’attività sfitta - non ritengono opportuno pulire in barba al decoro comune ... col Municipio che potrebbe anche intervenire con qualche bella sanzione.

Secondo l’ultimo sondaggio interno dell’Unione i negozi sfitti sono 14. Quattordici su poco più di 50 che corrono dalla discesa dal monumento fino a piazza Gries. Una percentuale da crisi profonda. La stessa che sembra non essere stata scalfita dalla nuova illuminazione, dai tavoli comunali, dai negozi in condivisione e ancora da eventi, fantasie applicate alla vendita delle associazioni di categoria ecc.. Perchè, e questo va detto, in Corso Libertà fino ad ora si è provato di tutto. Ma le troppe chiusure pesano. Pesano gli spazi desolatamente vuoti all’ex Euronics che dopo l’incendio del 27 dicembre 2015 e la successiva chiusura nel 2016 non ha mai riaperto. E vuoti restano anche i locali a fianco dell’ex Ottica Modena. E non fa bene, all’immagine generale, avere il centro pulsante del corso disadorno e abbandonato. Un ulteriore segnale di arretramento lo sta dando la Libreria Cappelli che ha ottimizzato. Al piano di sopra dello storico negozio si vendono libri e al piano terra si è spostata la cartoleria Buffetti che ha abbandonato gli spazi del negozio a fianco, tagliando giustamente un affitto. E così il porticato razionalista che negli anni Settanta, Ottanta è stata il centro dello struscio commerciale italiano, langue. Si ripiglia e rianima col mercato del sabato e le lodevoli iniziative dei tanti bar coi tavolini all’esterno. Ma per il resto è calma piatta. E le grandi opere - annunciate da troppi anni - rischiano di arrivare troppo tardi. L’anno prossimo - finalmente - inizieranno i lavori per il mega garage interrato che verrà realizzato sotto Piazza Vittoria, ma l’attesa è stata infinita. Si parla di una possibile nuova piazza e di una nuova Ztl per il rilancio. Ma chissà quanto si dovrà aspettare. E intanto è bloccato dal fallimento di “Condotte Spa” il Polo bibliotecario, la mega biblioteca trilingue che verrà costruita chissà quando e intanto le ex scuole Pascoli-Longon sono lasciate all’incuria. Con rifiuti ed erbacce che crescono alte nel cortile che nei decenni è stato un vociare di alunni e studenti. La misura della trasformazione di Corso Libertà la dà chi torna a Bolzano, dopo essersene allontanato per anni. Non ritrova più la cara vecchia via e non si ritrova. «Ma che è successo? Cosa vi è successo?». La globalizzazione bellezza. Ma non solo.

(v.f.)















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