Nubifragio: 15 minuti di paura 

Bolzano. Come un pugile alle corde, ieri, Bolzano ha chiuso gli occhi, trattenuto il fiato e, per un lunghissimo quarto d’ora, ha atteso che la furia dell’avversario si placasse. E quando il...


Paolo Tagliente


Bolzano. Come un pugile alle corde, ieri, Bolzano ha chiuso gli occhi, trattenuto il fiato e, per un lunghissimo quarto d’ora, ha atteso che la furia dell’avversario si placasse. E quando il violentissimo assalto è finito, la città s’è ritrovata ferita, barcollante e attonita. L’implacabile avversario che ha quasi mandato kappao il capoluogo è arrivato quasi all’improvviso dalla Val Venosta e, nel giro di pochi minuti, preceduto da un’oscurità quasi irreale, ha scatenato l’inferno: grandine, pioggia e raffiche di vento fortissime che hanno strappato tetti, abbattuto piante secolari e spezzato migliaia di rami. Acqua e chicchi di ghiaccio, che hanno raggiunto anche i centimetri di diametro, hanno fatto il resto, allagando decine di cantine e di garage. Tutto ha avuto inizio alle 13.40 e alle 14 era già tutto finito. Ma è stato allucinante. E alla luce di quel che è accaduto, sembra davvero incredibile non ci siano state vittime. Unico ferito, al momento, un ragazzo colpito al capo da un ramo in via Aosta. Ma, per fortuna, non si tratta di lesioni gravi.

All’interno di un giardino tra via Visitazione e via Duca d’Aosta, un enorme cedro himalayano non ha retto alla furia del vento e, dopo aver lambito la facciata di una palazzina di nove piani, quasi a cercare di aggrapparsi ai balconi, s’è schiantato sul prato. Ingenti i danni all’edificio. In viale Trieste, i vigili del fuoco permanenti hanno soccorso e liberato un automobilista intrappolato nella sua auto, colpita da un grosso ramo. All’incrocio tra via Palermo e via Milano, due enormi piante si sono spezzate e i tronchi, grandi e pesantissimi, sono piombati sui marciapiedi. Uno a pochi centimetri dal chiosco di un fioraio. Sempre in via Palermo, a poche decine di metri dall’incrocio, frammenti di un cornicione in marmo sono caduti sul marciapiede. Anche in questo caso, deserto. In via Roma, una porzione lunga diversi metri di una tettoia in lamiera è stata strappata da una palazzina ed è volata sulla strada. Nessun ferito. Un miracolo. Un’enorme pianta è crollata anche al cimitero monumentale di Gries e, nel cortile delle scuole elementari Rosmini, il gigantesco tronco di una albero sradicato s’è abbattuto sull’utilitaria di una ditta, schiacciandola. Una pianta è venuta giù anche davanti alla chiesa di Tre Santi e, in via Gaismair, all’angolo con via Roen, un enorme albero sradicato dal vento è piombato sulla strada, proprio sulle strisce pedonali, imponendone la chiusura della strada. In via Sassari, un’altra grande pianta s’è “appoggiata” a una palazzina e i vigili del fuoco, che hanno utilizzato l’autoscala messa a disposizione dal corpo volontario di Laives, hanno lavorato ore per risolvere la delicata situazione. Impressionanti le immagini raccolte dal telefonino di un bagnante del Lido che, messosi al riparo, ha ripreso in diretta lo sradicamento di un grosso salice. «Si trattava di una pianta secolare costantemente monitorata – spiega l’assessore Angelo Gennaccaro –e non ci aspettavamo potesse crollare. A parte la pianta, però, al Lido non si sono registrati altri danni e già domani (oggi per chi legge, ndr), grazie al lavoro di queste ore, gli impianti saranno riaperti. Al mattino. Massimo nel pomeriggio». Devastate le chiome degli alberi di viale Europa: decine i rami, anche di notevole grandezza, finiti sulla carreggiata e sui marciapiedi. E quello che non è riuscito a fare il vento, ha potuto la grandine, che ha letteralmente disintegrato foglie e fiori. In tutti i viali alberati della città, strade e ciclabili sono state ricoperte da un soffice tappeto di vegetazione “tritata” che spesso ha otturato i tombini, impedendo all’acqua di defluire e causando così, altri allagamenti. All’incrocio tra via Resia e viale Druso, s’è formata un’immensa pozzanghera che ha superato i 30 centimetri di altezza. In centro, invece, in pochi minuti, via Portici s’è trasformata nel letto di un torrente che scorreva veloce e impetuoso, trasportando detriti e sporcizia. Rovesciati cestini e bidoni della spazzatura, bici, scooter, moto, abbattute transenne di cantieri, tabelle e cartelli d’ogni genere. Al lavoro, fin da subito, circa un centinaio di vigili del fuoco del corpo permanente di Bolzano, dei volontari di Gries, Aslago, San Giacomo e Laives che, nel pomeriggio, hanno portato a termine oltre 340 interventi. Impegnati anche tutti gli uomini del servizio strade del comune di Bolzano, della giardineria e della Seab.













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