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Nuova legge contro lo spreco alimentare: semplificate le regole per donare

La normativa mira a favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari, di prodotti farmaceutici e di vestiario usato, a fini di solidarietà sociale



BOLZANO. Entra in vigore mercoledì 14 settembre la nuova legge per la limitazione degli sprechi alimentari e farmaceutici.

La legge mira a favorire il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari, di prodotti farmaceutici e di vestiario usato, a fini di solidarietà sociale. La legge regolamenta la cessione gratuita e la distribuzione delle eccedenze (alimentari, farmaceutici, vestiario) a fini caritativi. Per le aziende operanti nel settore alimentare, panifici, gastronomie, farmacie e negozi di abbigliamento diventa da un lato quindi più semplice donare le eccedenze a bisognosi ed organizzazioni non profit, e dall'altro ricevere benefit fiscali.

Le eccedenze possono essere donate ad istituzioni sia pubbliche che private, posto che queste destinino gli stessi prodotti a persone in stato di bisogno. Le misure burocratiche necessarie a tal fine vengono semplificate.

Secondo la Coldiretti, in Italia lo spreco alimentare arriva a totalizzare ogni anno un importo di 12,5 miliardi di euro. Le nuove norme mirano a destinare a nuovo uso un milione di tonnellate di alimenti, salvandoli così dalla pattumiera. Per incentivarle sono previsti dei benefit fiscali: a livello comunale la cessione di alimenti va premiata con una tariffa rifiuti ridotta. Inoltre, nelle annualità dal 2016 al 2018, verrà messo a disposizione un fondo di un milione di euro all'anno, per dare sostegno a progetti innovativi e misure volte a ridurre lo spreco.

Il Centro Tutela Consumatori Utenti chiede ai comuni e alla provincia di ridurre, in applicazione della nuova norma, quanto prima la tassa rifiuti a quelle aziende che donano alimenti destinati allo smaltimento. Anche il fondo previsto andrebbe finanziato ad hoc dagli stessi enti, poiché ai sensi dell'Accordo di Milano, l'Alto Adige resterà escluso dalla ripartizione del fondo nazionale.













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