Comune diviso tra due opzioni: coprire la «Isarco» al Lido o intervenire a Maso della Pieve

Nuova piscina, Bolzano rischia

Sulla vasca da 50 metri spunta la candidatura di Caldaro


Francesca Gonzato


BOLZANO. Bolzano ha bisogno di una piscina in più. Da 50 metri, aggiungono gli agonisti. Una vasca coperta olimpionica si farà, ha ribadito la promessa Luis Durnwalder, ma il capoluogo rischia di farsi scippare l'operazione dal maxi progetto di Centro sportivo provinciale che riprende quota a Caldaro con la sponsorizzazione del Coni e della Vss, la federazione delle società sportive sudtirolesi.

Sull'argomento in Comune sembra regnare la massima incertezza. La giunta comunale di recente ha deciso di garantire l'agognata vasca da 50 metri attraverso la realizzazione di una copertura della vasca Isarco del Lido. Oltre agli agonisti ci sono da accontentare centinaia di bolzanini che nuotano per passione. Presa la decisione, spunta invece, sempre in Comune, il progetto alternativo di costruire una vasca da 50 metri nel complesso di Maso della Pieve.

Nel ping pong si fanno avanti anche Caldaro ed Egna. «Va bene ogni progetto, purché in tempi brevi», è lo sfogo di Ardelio Michielli (presidente Bolzano nuoto), che rincorre da anni una nuova piscina olimpionica: «Campioni come Lisa Fissneider e Laura Letrari devono allenarsi in vasche da 25 metri». Si incrociano le riunioni e il vicesindaco Klaus Ladinser anticipa: «Ho chiesto un incontro con il presidente Luis Durnwalder e le società del nuoto per mettere a fuoco tutto il problema».

Michielli aiuta a ricostruire: «Quattro anni fa proponemmo di ottenere l'olimpionica coprendo la vasca Isarco: presentammo una ipotesi di struttura in legno con tunnel di collegamento agli spogliatoi del Lido. Un progetto da 4,5 milioni. Durnwalder si impegnò dicendo"se il Comune farà la sua parte, anche noi faremo la nostra"». Sembrava una buona partenza, ma il discorso si arenò quasi subito. Michielli: «Il sindaco Spagnolli non sembrava convinto e anche negli uffici del Comune emersero valutazioni negative per il timore di un eccessivo impatto della struttura».

Dal 2007 si arriva al 2011 con un crescendo di successi dei nuotatori locali e di malumori dei bolzanini assiepati nella piscina di viale Trieste. La giunta comunale decide dunque di recente di procedere con la copertura della vasca Isarco, impegno ribadito negli ultimi giorni da Spagnolli. Ma non è la stessa cosa che si sta dicendo in Comune.

Michielli: «Prende sempre più piede il progetto sponsorizzato dalla Ssv Bozen, la società sportiva sudtirolese, che punta a realizzare l'olimpionica a Maso della Pieve. Lo dico perché un mese fa abbiamo avuto una riunione in Comune con il direttore del servizio Sport David Kössler. Ci ha spiegato che restano forti dubbi tecnici sulla struttura coperta al lido, quindi l'indirizzo è di puntare su Maso della Pieve».

Gira anche una stima dei costi di circa 10 milioni, ma secondo Michielli «ne servirebbero 15, senza parlare del fatto che il terreno è assegnato alla Sport City, che pure ha presentato in Comune un maxi progetto di ampliamento». Ultima arrivata, la proposta alla Provincia di aggiungere la piscina olimpionica nel progetto di cittadella dello sport a Caldaro. Ancora Michielli: «Un mese fa il presidente del Coni Gutweniger mi ha informato di questa novità». Nel dibattito tra viale Trieste e Maso della Pieve Bolzano rischia di restare a secco ancora una volta?

Ladinser chiarisce così: «Da un lato c'è l'obiettivo di dare una olimpionica agli atleti: ci sono le candidature di Bolzano con Maso della Pieve, Caldaro ed Egna. L'altro aspetto è coprire la vasca Isarco per il pubblico normale e anche per l'agonistica». Chi pagherebbe l'Isarco? Ladinser: «Per questo dobbiamo parlare con Durnwalder».

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità