Nuova tariffa dei rifiuti: stangata sui ristoranti

Nel 2013 pagheranno 1.400 euro in più. Un salasso in arrivo anche per ambulatori, ipermercati, banche, pescherie, fiorerie e bar


di Davide Pasquali


BOLZANO. Nuova raccolta rifiuti basata sul bidoncino condominiale e conseguente nuova tariffa rifiuti cosiddetta puntuale. Ossia: chi più produce, più paga. Se le utenze domestiche vedranno rincari su case singole e famiglie in condominio con tre o più componenti, il vero salasso colpirà numerose utenze produttive, già duramente provate dalla crisi economica. La peggio toccherà ai 195 fra ristoranti, trattorie, osterie e pizzerie della città: nel 2013 subiranno un rincaro dell’83%; in media, pagheranno 1.437 euro in più rispetto all’anno scorso. Colpiti anche banchi alimentari del mercato, ambulatori medici e veterinari, ipermercati, banche, fruttivendoli, pescherie, fiorerie, bar, supermercati.

Simulazioni. Occorre premetterlo: il Comune a fine dicembre ha approvato il nuovo regolamento tariffario, ma ancora mancano i numeri. Il consiglio ha deliberato il regolamento, ma la giunta non ha approvato le tabelle da applicare. C’è la teoria, manca la pratica. Anche perché il Pdl ha impugnato l’intero iter tariffario, dato che la questione non è transitata, come richiesto dal regolamento municipale, per la commissione consiliare competente, quella all’Ambiente. Una questione formale, cui il sindaco risponde: «Per smorzare le polemiche dell’opposizione, faremo il passaggio in commissione, il cui parere è però non vincolante. Infine riapproveremo. Solo a quel punto distribuiremo le tabelle colle tariffe». Che però si baseranno sulle simulazioni perfezionate dalla Wago Consulting di Milano per conto di Seab.

Utenze non domestiche. Si chiamano così tutti i clienti di Seab non domestici ma produttivi. Il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, basato sul cosiddetto Verursacherprinzip imposto dalla Provincia, vorrebbe far pagare di più a chi produce più immondizie. Giusto, in teoria. Così, ci sarà qualcuno che in passato pagava troppo e ora ci guadagnerà. Ma in tanti ci perderanno. E non poco.

I rincari. In termini assoluti, ossia in euro da sborsare in più, maggiormente penalizzati saranno gli 8 ipermercati e grandi magazzini della città: in media pagheranno 9.153,09 euro in più rispetto al 2012. Le 53 utenze produttive fra case di cura e riposo, collegi e caserme pagheranno in media 2.463 euro in più. In termini relativi, la peggio toccherà ai 5 banchi di mercato di generi alimentari (quelli fissi), la cui tariffa rifiuti lieviterà dell’86%, ma il rincaro sarà “solo” di 354 euro. A seguire, i 195 fra ristoranti, trattorie, osterie e pizzerie: rincaro dell’83%, con 1.437,98 euro in più l’anno, 120 euro in più al mese. Andrà male anche ai 197 fra ambulatori medici e veterinari, cliniche e strutture ospedaliere: rincaro del 75%, pagheranno 1.792,99 euro in più rispetto al 2012. Gli 8 utenti produttivi fra ipermercati di generi misti e grandi magazzini vedranno un aumento tariffario del 43%: passeranno in media da 21.132 euro l’anno a 30.285, segando un più 9.153,09. Che probabilmente verranno ricaricati sui clienti.

Le 104 utenze bancarie subiranno un rincaro del 42%, dovendo pagare 906,94 euro in più. Le 109 utenze tra fruttivendoli, pescherie, fiorerie e pizze al taglio subiranno un rincaro del 41%, ossia 195,65 euro in più all’anno. Le 55 utenze fra mense, birrerie e hamburgherie dovranno invece pagare 680,43 euro in più (+36%). I 321 fra parrucchieri, barbieri, estetiste, lavandiere e lavasecco, spenderanno 65 euro in più (+31%). Un rincaro notevole anche per i 572 bar: 29% in più, ossia 154,50 euro in più. Salasso anche per le 53 case di riposo e affini: 2.463,74 euro in più, come pure per i 182 fra supermercati, panifici, macellerie e negozi di generi alimentari: 485,13 euro in più. Un rincaro notevole anche per i 9 alberghi con ristorante: +23%, che in soldoni si traduce in ben 1.571,50 euro l’anno in più.

Fortunati. Andrà meglio, nel senso che risparmieranno, a cinema, teatri, distributori, impianti sportivi, studi professionali, uffici, agenzie, carrozzerie, officine, elettrauto, autorimesse, magazzini senza vendita diretta ecc. Ma i vantaggi saranno al massimo del 32%. Al massimo, 636 euro l’anno.













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