Le nuove regole

Obbligo vaccinale, a scuola si punta sui pensionati 

L'assessore provinciale Philipp Achammer: «Al ministero ho detto: qui ci saranno i problemi più seri». La stima è di 4 mila addetti non vaccinati. Polizia, il sindacato Sap: «Organico già stretto»



BOLZANO. Terza dose obbligatoria per il personale sanitario e tutti i lavoratori nelle Rsa. Obbligo vaccinale esteso a personale scolastico, forze dell’ordine, polizia penitenziaria, militari e personale di soccorso. Discussione aperta anche sulla pubblica amministrazione.

La stretta sulle vaccinazioni decisa dal governo cala anche sull’Alto Adige, il territorio con il minore tasso di immunizzati d’Italia. «Proprio in queste ore siamo diventati penultimi... Bene, ma il quadro non cambia molto», riferisce il presidente Arno Kompatscher. L’obbligo entrerà in vigore il 15 dicembre. «Useremo queste giornate per convincere più persone possibile a vaccinarsi», ribadisce Kompatscher. Per la salute e per l’efficienza dei servizi. Perché maggiore è il tasso dei non vaccinati, maggiore sarà la percentuale di lavoratori che andranno sospesi.

L’allarme nella scuola

Dal 1° settembre il personale scolastico ha l’obbligo di Green Pass. Il sistema ha tenuto, perché i non vaccinati hanno lavorato grazie ai tamponi: le assenze ingiustificate sono minimali. Ma dal 15 dicembre lavoreranno solo guariti o vaccinati.

La stima è che i non vaccinati siano 4 mila. Nelle scuole si rischiano gravi problemi di organico. In particolare nella scuola di lingua tedesca, ma anche la scuola italiana non si sente tranquilla. «La nostra stima è che nella scuola italiana i vaccinati siano poco meno del 90%. Un dato ottimo, certo. Ma se il 10% non si vaccinerà significa che dovremo sostituire il 10% dei docenti, oltre agli amministrativi. Solo nel mio istituto comprensivo significherebbe 12 docenti su 120», riferisce Marco Fontana, presidente dell’associazione dei presidi di lingua italiana. Più ottimista il sovrintendente Vincenzo Gullotta: «Confido che avremo abbastanza supplenti».

Per nulla sereno l’assessore alla Scuola tedesca Philipp Achammer: «L'altra sera ho parlato con il capo di gabinetto del ministro Bianchi. L’ho avvisato che da noi ci sarà la situazione più complessa tra tutte le regioni. Nella scuola tedesca stimiamo di avere l’80 per cento di non vaccinati, speriamo che la percentuale diminuisca sensibilmente. Ma sarà una sfida enorme».

Kompatscher e Achammer hanno discusso il piano B: l’appello al rientro dei docenti pensionati e l’utilizzo (già in corso) di studenti. «Sì, stiamo effettuando le verifiche giuridiche. Potremmo trovarci nelle condizioni di chiedere ai docenti andati in pensione da poco di tornare nelle scuole. Dobbiamo tutelare gli studenti», così Achammer, «L’obbligo vaccinale ormai era inevitabile, mi dispiace solo che colpisca i docenti prima di altri settori, perché la scuola è sicura, ha gestito con grande responsabilità il controllo dei Green Pass, a differenza di certe aziende».

Stefano Fidenti (Cgil scuola) riferisce di numerose telefonate di docenti già ieri: «Sicuramente una difficoltà in più per la scuola. La Cgil comunque si era esposta a favore dell’obbligo vaccinale». Angelika Hofer (funzione pubblica della Cgil) aggiunge: «Nelle scuole dell’infanzia il personale in servizio dovrà affrontare un carico di lavoro aggiuntivo considerevole. L'utilizzo di insegnanti e personale pedagogico in pensione e di studenti può essere solo temporaneo».

Le forze dell’ordine

Il problema di organico rischia di colpire anche le forze dell’ordine. «Siamo preoccupati», conferma Roberto Manfredi (segretario del Sap), «Come polizia abbiamo già una carenza di personale, che inevitabilmente aumenterà. In Alto Adige su circa 650 colleghi, la stima è di circa il 15% non vaccinato, cioè una ottantina di persone. Possiamo solo augurarci che il nocciolo duro dei non vaccinati si riduca di molto entro il 15 dicembre». FR.G.













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