Ogni sera cento persone in fila per un pasto caldo

Il coordinatore di Volontarius: «Solo a dicembre regalate anche 68 coperte» Il servizio è garantito - tutti i giorni - anche dai volontari della San Vincenzo


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Sono un centinaio a sera le persone in fila, dalle 19.30 alle 21, davanti al parco della Stazione per avere un pasto caldo prima di passare la notte in un luogo di fortuna o (se va bene) in una delle tante strutture dell’emergenza freddo messe a disposizione da Comune e Provincia. Il clima, per chi non ci è mai stato, è quasi surreale ma il solo fatto di poter contare ogni giorno su qualcosa da mangiare tranquillizza chi si raduna davanti al camper. Si tratta di persone con storie e origini diversissime fra loro, accomunate dal fatto di aspettare con impazienza l'arrivo dei volontari e degli operatori sociali. C'è chi non dice una parola e chi invece ha una gran voglia di chiacchierare, di trovare un po' di solidarietà senza dover necessariamente dare mille spiegazioni sul perché si trova in una situazione così difficile. Non avere un tetto o qualcosa da mettere sotto i denti quando la temperatura scende sotto zero è un problema. «I turni - racconta un volontario, che nella vita ha un buon lavoro in ufficio e una famiglia che lo aspetta a casa - sono coperti tutti i giorni, con squadre di circa cinque persone. In tutto siamo una trentina e le associazioni che garantiscono la copertura del servizio, sette giorni su sette, sono tre: Volontarius e le due San Vincenzo (italiana e tedesca)».

Questo è il periodo in cui si registra il maggior afflusso, complice anche l’aumento delle persone senza lavoro e con problemi di salute o dipendenze. «Il camper - racconta il volontario - esiste dal 2000 e ad un certo punto, visto che il cibo non bastava più, è stato avviato il progetto “Briciole”, grazie al quale decine di esercenti del centro storico, ma anche della periferia della città, ci danno ciò che altrimenti andrebbe buttato. Raccogliamo tutto con delle bici e ormai sappiamo di essere i benvenuti».

Il numero stimato di persone senza fissa dimora in città è di circa duecento ma secondo le previsioni delle associazioni interessate è destinato ad aumentare anche nel medio periodo. C'è chi sceglie di vivere in strada - ma si tratta di casi isolati - e chi invece non ha alternative vere o ha smesso di cercarle dopo essersi visto sbattere molte porte in faccia. In questo contesto sapere che ci sono 35 angeli custodi che portano del cibo, ogni sera, è davvero un motivo di sollievo. Un pensiero in meno in giornate, soprattutto d'inverno, nelle quali il tempo non sembra passare mai.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità