Olimpiadi 2026, Bolzano al Coni «Gare di hockey al Palaonda 2» 

Gli scenari. Contatti tra il Comune e Malagò, il sindaco ci crede: «La struttura pronta per il 2025, perché non provarci?» L’obiettivo è quello di ospitare alcune partite delle fasi eliminatorie: «Potrebbe essere un campo d’appoggio strategico» 


PAOLO CAMPOSTRINI


Bolzano. È l'ultimo tram. Ma Bolzano prova a prenderlo al volo: portare qui le olimpiadi del 2026. Qui inteso in città, nel capoluogo. E non col biathlon, già assegnato, ma con l'hockey. «Una scommessa? Di più. Una opportunità che si è dischiusa. Per cui ci proviamo» dicono in Comune. La finestra da cui entrare è il “Palaonda due”, la seconda pista di hockey già in fase di progettazione a fianco del grande campo-madre. Una doppia struttura, una per gli incontri, l'altra per gli allenamenti , che viene richiesta dai comitati olimpici come elemento indispensabile per ospitare i tornei iridati. Bolzano non l'aveva. Ora ha deciso di averla, questa la differenza rispetto a solo qualche mese fa. E da qui l'idea: «Chiederemo, a suo tempo e dopo aver definito la scansione dell'iter realizzativo, di poter ospitare qualche incontro della fase a gironi del torneo olimpico di hockey». È questo il progetto che sta elaborando il sindaco.

La road map

La road map ormai è tracciata. Ed è questa:1) mettere a bilancio comunale già nel 2020 tutta la cifra necessaria per realizzare il secondo palaghiaccio; 2) i 16 milioni previsti saranno suddivisi tra Provincia e Coni; 3) una volta inseriti i finanziamenti almeno a bilancio avviare entro l'anno prossimo il concorso di progettazione sulla base del preliminare già elaborato dallo studio dell'architetto Lucchin e accettato, come cornice realizzativa di massima, dagli uffici;4) concludere il percorso concorsuale e di appalto entro il 2020/21 e quindi avviare l'opera contando di finirla entro il 2025.

Queste scansioni sono state giudicate plausibili dopo una serie di colloqui tra Caramaschi e i suoi collaboratori più stretti di giunta e del funzionariato, in particolare i Lavori pubblici. Perché ora sì e ieri no? Perché quando emerse questa possibilità era sul tavolo la proposta presentata dal gruppo Podini per realizzare un nuovo palaghiaccio più pista di allenamento davanti al Twenty, in via Galilei. Ma qualche mese dopo e successivamente ad una serie di contatti puntati soprattutto sulla sostenibilità finanziaria della proposta, Comune e Provincia avevano giudicato quella collocazione non accettabile. Ci si era così risolti, anche per dare ossigeno alle tante società di hockey, a insistere sul progetto più minimale, finanziariamente meno oneroso e con la possibilità si essere realizzato su terreno comunale. Poi, una serie di abboccamenti tra Caramaschi e Kompatscher avevano convinto il sindaco che l'appoggio della Provincia sarebbe stato realistico. Il progetto preliminare di massima elaborato dallo studio Lucchin aveva consentito di inserire nel contesto del nuovo palaghiaccio anche parcheggi e servizi. Da qui, una volta compreso che iter e finanziamenti, erano sostanzialmente agevolati dalla natura stessa del progetto (per una volta anche senza inserimento di privati) ecco che, guardando il calendario, la possibilità di agganciarsi al carro olimpico diventava non più un sogno nel cassetto. «Inserendo a bilancio la spesa, continuando a tenere i contatti con Provincia e Coni per la contribuzione dei fondi, avendo già in mano un progetto preliminare, perché non provarci” si è chiesto in questi giorni il sindaco. Il quale ha già riunito informalmente alcuni suoi tecnici per capire fino a che punto il progetto potrà essere realizzato prima delle Olimpiadi (" probabilmente già nel 2025...") e se lo stesso possa diventare il fulcro di una proposta organica da presentare al CONI. E sembra che Malagò, il presidente, abbia già avuto un accenno in proposito. In quale modo Bolzano potrebbe trovare spazio nel fitto calendario del torneo di hockey? Anche pensando che questa disciplina e già stata assegnata nel dossier a Milano? «L'opportunità potrebbe annidarsi nel fatto che le qualificazioni, cioè i turni preliminari sono molti e ci potrebbe essere bisogno di un campo d'appoggio. Che per quel tempo Bolzano potrebbe avere», osservano in Comune. L'altro elemento su cui Bolzano intenderebbe contare è la sua vicinanza con l'area germanofona e l'offerta di una nuovissima pista di allenamento per le squadre tedesca o austriaca o svizzera. «Non fatemi dire di più - ammicca il sindaco - . Ma visto che metteremo tutto a bilancio e che il progetto preliminare ci piace e risolverebbe tanti altri problemi (di parcheggio e viabilistici ndr) perché non provarci?».













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