Omosessuali perseguitati, arriva la casa

Bolzano. A Bolzano verrà aperto un alloggio protetto, che accoglierà omosessuali o transessuali vittime di violenza. L’associazione Centaurus da tempo porta avanti questo progetto, lamentando l’assenz...



Bolzano. A Bolzano verrà aperto un alloggio protetto, che accoglierà omosessuali o transessuali vittime di violenza. L’associazione Centaurus da tempo porta avanti questo progetto, lamentando l’assenza di strutture di riferimento in caso di emergenza per il mondo Lgbt+. La giunta comunale ha deciso ieri di partecipare alla spesa, garantendo un finanziamento annuo di 3 mila euro, che coprirà in parte le spese di affitto. Il progetto verrà gestito e finanziato per il resto da Centaurus. La stima complessiva dei costi è di 9.200 euro all’anno. Il nome è già pronto, «Casa Rainbow Haus». La delibera è stata presentata ieri in giunta dall’assessore Juri Andriollo, che riferisce: «Considero questo progetto, sostenuto dal Comune, un passaggio di civiltà. Permetterà a tutte le persone Lgbt+, vittime di violenza psicologica o fisica, di trovare un luogo in cui stare al sicuro ed essere aiutati a superare la situazione di violenza. Basta leggere i giornali per capire quanta violenza colpisca ancora il mondo Lgbt+. Sono felice che la città di Bolzano con questa decisione si ponga all’avanguardia, insieme a poche altre città italiane». Il modello di riferimento sono le case protette in cui vengono accolte donne sole o con figli vittime di violenza familiare. Centaurus ha chiesto al Comune di partecipare al finanziamento, spiegando che la Casa Rainbow» sarà dedicata a persone «in vulnerabilità sociale, per arricchire la rete di accoglienza e protezione, offrendo una risposta non solo specifica per il target, ma complementare al sistema già presente, non sempre in grado di accogliere in sicurezza persone gender non conforming e non eterosessuali». L’appartamento potrà accogliere un ospite per periodi limitati e due ospiti per il medio periodo. La necessità di alloggi protetti era stata ricordata nei giorni scorsi da Andreas Unterkircher e Arianna Fiumefreddo nell’incontro con la ministra della Famiglia Elena Bonetti.













Altre notizie

la storia

Giorgia Cantisani, in Francia per studiare i segreti del cervello

Il nuovo "spazio" del nostro giornale per raccontare i giovani. La ricercatrice bolzanina, 32 anni, lavora a Parigi, dipartimento  di Scienze cognitive: «Tornare in Italia? Se ci sarà l’occasione. Ho nostalgia di Bolzano e appena posso vengo a trovare i miei genitori»


Antonella Mattioli

Attualità