Opera 14, addio al bunker Le ruspe in via Einstein 

Il cantiere. Iniziata ieri la demolizione del manufatto di Bolzano sud, traccia del Vallo Littorio Scartata da tempo, tra le polemiche, l’ipotesi di riutilizzo: al suo posto si insedierà una azienda



Bolzano. Addio al bunker di via Einstein. Era stata scartata da tempo ogni ipotesi di salvezza e riutilizzo di uno dei manufatti cittadini del «Vallo Littorio». Ieri sono arrivate le ruspe, perché su quel terreno è previsto un lotto produttivo. Il progetto di abbattimento era stato approvato dalla giunta provinciale lo scorso novembre.

Sparisce così da via Einstein l’Opera 14, l’ultimo bunker fuori terra dello Sbarramento Bolzano sud, la linea meridionale del Vallo Alpino. Così ha previsto il piano di attuazione della zona di via Einstein, in cui vengono costruiti progressivamente i lotti assegnati. Il bunker occupa uno di questi lotti. Quando nel 2011 si discusse il piano di attuazione, ci fu una mobilitazione cittadina contro l’abbattimento di questo reperto architettonico. Era stata una mobilitazione trasversale, con petizione, dalla destra a radio Tandem. Diverse proposte alternative. Ma non se ne fece nulla. La versione in vigore del piano di attuazione di via Einstein prevede che quell’area sia edificabile. Ulrich Stofner, direttore del dipartimento Economia, aveva riassunto così la situazione dopo l’ultimo passaggio in giunta: «Ormai non c’erano dubbi sul fatto che il bunker andasse abbattuto. Si tratta di una zona produttiva e il piano prevede che vengano costruite le infrastrutture e i lotti siano pronti per l’edificazione. Finora il bunker non era stato smantellato perché l’azienda assegnataria non era pronta per avviare i lavori. Ora hanno deciso di partire e il lotto deve essere disponibile. La provincia deve dunque partire con i lavori di preparazione del terreno. L’abbattimento è previsto a breve». Protesta Massimo Trigolo, consigliere di circoscrizione di CasaPound: «Ancora una volta la Provincia di Bolzano mostra il suo vero volto di nemica della storia». Le fortificazioni del Vallo Littorio, costruite a partire dal 1939, erano circa seicento, di cui la metà realizzate in Alto Adige. Passati dieci anni fa al demanio provinciale, i bunker sono stati in parte restituiti ai proprietari dei terreni espropriati dal fascismo, che avevano diritto di prelazione a prezzo simbolico. Come ricorda Giorgio Delle Donne, secondo alcuni l'iniziativa fu dovuta al fatto che l'Italia sembrava differenziare la propria politica rispetto al nazismo, secondo altri si trattava di una mossa diplomatica per avere più potere nei confronti di Hitler nella logica della spartizione dell'Europa; altri sostengono che fu una conseguenza dell'occupazione sovietica della Polonia.













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