Ospedale, c’è il concorso per una decina di medici

Tutti i posti, compreso un podologo ed un amministrativo, al gruppo tedesco La motivazione dell’Asl: così viene rispettata la proporzionale su base provinciale



BOLZANO. L'Azienda sanitaria, dopo l'esito non molto soddisfacente della prima ricerca di personale medico per potenziale le corsie ospedaliere, ci riprova. E per la seconda volta, in maniera ancora più drastica, taglia fuori dalla possibilità di ambire a un posto di medico specialista - o podologo ed ispettore amministrativo- in servizio all'ospedale Tappeiner tutti i possibili candidati di madrelingua italiana. Undici sono i posti messi a concorso dal direttore generale Thomas Schael al termine della seduta dell'altro giorno e tutti gli undici posti sono disponibili solamente per medici di madrelingua tedesca. Nel primo maxi concorso un posto per i medici italiani almeno c'era, destinato al settore di dermatologia. Questa volta zero su undici posti, neppure il ruolo di ispettore amministrativo.

Rispetto della proporzionale provinciale, questa la motivazione che viene utilizzata e non basta neppure specificare nel bando che la selezione può comprendere anche medici di madrelingua alternativa a quella tedesca. A parità di esperienza e competenza, la strada è spianata per medici che si sono dichiarati tedeschi al censimento del 2011.

Ma vediamoli nel dettaglio gli undici posti che vengono nuovamente banditi: per il comprensorio sanitario di Merano l'Asl ha bisogno di un medico di patologia clinica e laboratorio, di un pediatra, di uno specialista di neuropsichiatria infantile, di un esperto maxillo facciale, posizione questa che se la riforma sanitaria andrà in porto verrà trasferito poi a Bolzano, di un nefrologo esperto di malattie renali, di un medico specializzato in igiene e sanità pubblica, di un ginecologo, di un geriatra, di un anestesista e di un podologo.

Alla lista si aggiunge la selezione per un ispettore amministrativo, pure questo di madrelingua tedesca. In fin dei conti prima della bravura del medico viene l'appartenenza linguistica e il possesso del patentino di bilinguismo.

Ai giovani medici nati in città, che si sono laureati fuori dall'Alto Adige e che altrove hanno ottenuto la loro specializzazione, se vogliono tornare a vivere a Merano, esercitando in loco la loro professione, non resta che cambiare gruppo linguistico e dichiararsi, come in tanti hanno fatto negli ultimi due censimenti (2001 e 2011) del gruppo tedesco, riducendo così al lumicino le speranze di chi vorrebbe solo sentir parlare di medicina, specializzazione e progresso medico-scientifico. (rog)

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