Pd e Pdl: «Dialoghiamo a difesa degli interessi del gruppo italiano»

Novità tra gli italiani: volontà di dialogo oltre gli schieramenti per tutti quei temi che toccano da vicino gli interessi del gruppo linguistico



BOLZANO. Novità tra gli italiani: volontà di dialogo oltre gli schieramenti per tutti quei temi che toccano da vicino gli interessi del gruppo linguistico. Favorevoli i consiglieri sia di centrodestra che di centrosinistra: dal Pdl a Fli, dalla Lega al Pd. Gli argomenti? Dalla toponomastica all'apprendimento del tedesco nelle scuole italiane. Ma nessuna volontà di realizzare il partito degli italiani sulla falsariga della Stella alpina nel mondo tedesco. «C'è anche un aspetto statutario legato ai gruppi linguistici ed alla loro tutela. E credo che il dialogo tra maggioranza ed opposizione di lingua italiana vada fatto su temi come toponomastica, legge elettorale e rappresentanza dei gruppi», afferma l'assessore provinciale Christian Tommasini (Pd). Un livello di comunicazione necessario pure su tematiche molto importanti per il gruppo italiano, come lo è, ad esempio, l'apprendimento della seconda lingua.

«Ho trovato rispetto e interesse da parte dei consiglieri d'opposizione per quanto riguarda il programma che sto portando avanti nelle scuole: una spinta comune sugli sforzi che si vanno facendo per apprendere al meglio la lingua tedesca non può che essere positiva», ancora Tommasini, non nascondendo le differenze che ci possono essere a livello di strategie programmatiche tra la maggioranza Svp-Pd da una parte e le minoranze dall'altra. «L'accento posto sulle risorse del bilancio provinciale andate a scuola, sanità e sociale, ricerca e innovazione danno un'indicazione politico-economica precisa, che in altre realtà d'Italia governate dal centrodestra non è stata assolutamente seguita», sottolinea l'assessore Pd.

Il suo collega Roberto Bizzo evidenzia come «il dialogo sia sempre importante su questioni che riguardano una comunità, anche quando il confronto si basa e nasce da idee e presupposti diversi». Dialogo e confronto che da anni predica il consigliere provinciale del Pdl, Mauro Minniti. «Un percorso quello di maggioranza ed opposizione del gruppo italiano che deve trovare argomenti di discussione non solo sulla toponomastica, ma pure ad esempio sulla cultura e la conoscenza del tedesco. Da anni il gruppo italiano non afferma più "siamo in Italia e parliamo italiano", ma è necessario che i nuovi metodi di insegnamento per la seconda lingua debbano esserci in tutte le scuole, non solo in alcune», spiega Minniti. Per quest'ultimo «assodato che il gruppo italiano non è di passaggio in questa terra, occorre un lavoro comune, di concerto tra forze politiche italiane per fare in modo che i centri urbani non diventino solo un'enclave italiana in un Alto Adige tedesco».

«Se non ci si parla, non ci si capisce», dice Alessandro Urzì, promotore dell'incontro tra tutti i consiglieri provinciali del gruppo italiano sul tema della toponomastica. «Al di là delle differenze, abbiamo una responsabilità e dobbiamo avere l'intelligenza di fare squadra, quando sono in gioco interessi del gruppo italiano», sottolinea Urzì di Futuro e libertà, indicando poi altri due terreni di confronto: la scuola ed il problema della casa nel capoluogo. «Spesso tra gli italiani è più forte l'ideologia che la difesa del gruppo. Discutere su temi come toponomastica e scuola è auspiscabile per un gruppo linguistico italiano che gioca in difesa da molti decenni a questa parte», evidenzia Maurizio Vezzali, Pdl in consiglio provinciale. La toponomastica diventa terreno di dialogo e il gruppo italiano prova la carta della concertazione.(m.dal)

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