Pd, Mazzardis non corre «Non sono la foglia di fico»

Esplode la polemica sulla rappresentanza rosa: « Non mi candido perché “serve una donna”». Confronto tra i tre candidati Caramaschi, Huber e Repetto


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Per la prima volta a confronto i tre candidati alle primarie di centrosinistra, Renzo Caramaschi, Alessandro Huber e Sandro Repetto, il primo indipendente, gli altri due esponenti del Pd (Huber anche nella segreteria). Altri nomi potrebbero aggiungersi e, come dice a mezza voce Repetto, «non è nemmeno detto che le primarie si faranno...». Il primo giro di incontri del Pd con gli altri partiti non è stato un trionfo di armonia. Li ha riuniti Nadia Mazzardis, componente della segreteria, ieri mattina al Circolo della stampa. Convocazione per annunciare la candidatura alle primarie anche dell’imprenditrice nel settore delle lingue? Il contrario. Nadia Mazzardis non correrà e regala ai tre sfidanti un cartoncino con una bella foglia verde: «Non sarò la vostra foglia di fico, non mi candiderò in quanto donna, perché “una donna deve esserci”...». Al Pd si era dichiarata disponibile ma, appunto, la sua presenza deve esser stata vista solo come «doverosa». «Preferisco allora conservare il mio ruolo di vertice nel Pd e presidiare i temi sulla conciliazione lavoro, famiglia, politica, che non possono essere chiusi in un ghetto femminile, perché riguardano tutti. Se un errore hanno commesso le femministe storiche, è stato pensare di potercela fare senza gli uomini». I tre candidati vengono invitati a raccontare la loro visione di una città al passo con i tempi, con servizi all’altezza di una società in cui «non esiste più la donna a casa e il marito al lavoro». E non si può neppure pensare che esista solo «la» famiglia. Mazzardis, Huber e Repetto saranno oggi alla manifestazione a favore delle unioni civili (ore 15, piazza Municipio). Dura Mazzardis: «Una vergogna che non ci sia una donna candidata sindaca e che ci siano poche donne nel Pd». Segue sul web polemica ruvida da parte di Vanda Carbone e Antonella Costanzo. Ai tre candidati Mazzardis «offre» il primo palcoscenico e rompe il ghiaccio. Si faranno le primarie o vincerà la linea di chi ancora spera di scovare il candidato talmente fenomenale da convincere la Svp a rinnovare l’alleanza al primo turno con il Pd? Renzi alla direzione nazionale del Pd ieri ha dichiarato: «Credo che le primarie saranno il 6 marzo nella stragrande maggioranza dei Comuni. Le regole delle primarie o si cambiano subito o non si cambiano all’ultimo». Alessandro Huber ricorda che «l’assemblea del Pd ha deciso che si faranno le primarie». Rincara Mazzardis: «Al Pd sta funzionando molto bene il coinvolgimento. Ai tavoli sul programma si va da 14 a 20 persone. In segreteria portiamo avanti l’idea che le primarie siano indispensabili, poi arriva Bressa dal cielo e dice “niet”. Ma così torneremmo ad essere un partito chiuso». Renzo Caramaschi lancia la stoccata: «Il Pd è un po’ lento nelle decisioni. Ho dato la mia disponibilità per un progetto di centrosinistra, di più non posso fare. La città risponderà in modo negativo, se proseguirete così. Bisogna che il Pd decida in fretta. A chi ironizza sul mio giro di “consultazioni” rispondo che è servito per smussare molti spigoli. Vedo una politica fatta di troppi tatticismi». Contro stoccata di Sandro Repetto: «Il problema è che c’è troppo tatticismo nel mondo ecosociale, che pure si chiede se le primarie siano proprio necessarie. Anch’io penso che vadano coinvolti, anche se personalmente sono distante, ma superiamo questa scontata fase in cui torniamo ad “annusarci”. Sul Comune e la conciliazione lavoro-famiglia-politica, Caramaschi sottolinea: «Le donne saranno più forti, se ripartirà l’economia. La prima scossa ai ruoli tradizionali arrivò negli anni del boom». Huber sottolinea che il Comune dovrebbe aggiornare le proprie politiche di welfare: «Per un 28enne come me, mettere su famiglia sembra quasi impossibile, tra prezzi impossibili delle case e asili nido che drenano una porzione troppo estesa di stipenduio». Repetto: «Il Pd è al governo in Comune e Provincia. Dovrebbe esserci un raccordo più forte su questi temi».

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