Pedofilia: allenatore patteggia 22 mesi

L’uomo, 31 anni, era stato bloccato di notte a Terlano In auto c’erano tre dodicenni. È stato incastrato dai video


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Dopo otto mesi di custodia cautelare (in parte trascorsi in carcere, in parte agli arresti domiciliari) un trentenne veronese ha preferito chiudere il contenzioso con la giustizia con un patteggiamento che gli ha consentito di evitare il rischio di dover tornare in carcere. Si tratta dell’uomo accusato di aver approfittato del suo ruolo di allenatore di calcio a Bolzano per soddisfare almeno in parte la sua morbosità di carattere pedofilo nei confronti dei ragazzini che allenava. Ieri pomeriggio ha patteggiato un anno e dieci mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena.

Lo sportivo era stato fermato in piena notte tre anni fa nei pressi di Terlano da una pattuglia dei carabinieri nell’ambito di un normale controllo stradale. L’uomo, però, aveva in auto tre ragazzini di 12 anni. Raccontò di essere il loro allenatore. Una situazione insolita ed allarmante, vista l’ora tarda. I carabinieri effettuarono così alcuni controlli al terminale ed emerse che l’uomo, originario della provincia di Verona, era stato inquisito proprio nella città scaligera per atti di pedofilia. In assenza di riscontri a quelli che all’epoca erano solo dei sospetti, l’indagine venne archiviata.

A Bolzano invece la Procura dispose una serie di accertamenti. Furono sentiti una prima volta alcuni ragazzini che giocavano nella squadra di calcio in questione. Poi si decise di procedere con una serie di intercettazioni ambientali che, di fatto, incastrarono l’indagato. Emerse che l’allenatore era abituato ad avere un rapporto decisamente insolito e molto affettuoso con i piccoli atleti: li abbracciava, tirava a sè e dava loro bacini.

Il procedimento penale non ha mai chiarito in pieno che i piccoli giocatori avessero la percezione di subire attenzioni particolari di carattere sessuale dal loro allenatore. I genitori dei tre che quella notte si trovavano in macchina (e che sarebbero stati palpeggiati) si sono costituiti parte civile nel procedimento con il patrocinio degli avvocati Ferretti e Tonon.

Ieri pomeriggio l’imputato (che è tornato a vivere a Verona dopo una cura di carattere psicologico) ha chiesto di chiudere la vicenda processuale con un patteggiamento. La Procura ha derubricato parte dell’imputazione (atti sessuali con minorenni e violenza sessuale) inserendo l’attenuante del fatto lieve. Si è così arrivati a considerare congrua la proposta di condanna ad un anno e dieci mesi di reclusione. L’ex allenatore non ha risarcito le sue vittime che però potranno agire in sede civile.

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