Pensione ai sindaci, la Svp pressa Trento

Dalla nuova proposta esclusi i dipendenti. Salvati autonomi e contadini. L’obiettivo è partire da gennaio 2018



BOLZANO. Pensione ai sindaci, la Svp torna a spingere per fare approvare al più presto la legge regionale. «Entro gennaio, se possibile», annuncia il presidente del Consorzio dei Comuni Andreas Schatzer. «Gennaio è una ipotesi impraticabile», mette le mani l’assessore regionale Josef Noggler. Ancora una volta l’ago della bilancia sono i trentini. Politicamente e per una questione di numeri, la legge ha la possibilità di essere approvata se in consiglio regionale si trova un accordo tra altoatesini e trentini. Ma oltre Salorno il tema è diventato tabù, dopo lo scandalo dei vitalizi. Troppo forte il timore di proteste dei cittadini. La Svp lo sa, ma è iniziato il conto alla rovescia per approvare la legge, visto che tra un anno si voterà. I sindaci della Svp premono. Nell’assemblea di marzo hanno dato mandato al presidente Andreas Schatzer di andare avanti con la proposta di fondo pensionistico integrativo per i sindaci. I primi cittadini altotesini godono di indennità nettamente superiori al resto d’Italia, ma patiscono la differenza di trattamento con gli ex consiglieri e assessori provinciali, che godono di lauti vitalizi (solo per i nuovi consiglieri è scattato il regime del fondo previdenziale). Schatzer si è mosso, con il parere contrario dei sindaci Renzo Caramaschi (Bolzano), Christian Bianchi (Laives) e dell’assessore Sandro Repetto.

Nelle scorse settimane Schatzer ha avuto alcuni incontri con il consorzio dei Comuni di Trento. Una nuova riunione si terrà la prossima settimana e sarà decisiva. «Se i sindaci trentini saranno d’accordo, presenteremo insieme il disegno di legge, altrimenti andremo avanti da soli», anticipa Schatzer. La proposta dei sindaci altoatesini prevede un fondo pensionistico integrativo per tutti i sindaci. I versamenti verrebbero effettuati dal Comune nella misura del 24% dell’indennità di carica, mentre l’8,8% sarebbe invece a carico dei sindaci stessi. È prevista anche un’indennità di fine mandato a carico del Comune con versamenti pari ad un ulteriore 8%. Tutto questo varrebbe per i lavoratori autonomi, contadini compresi. Una ipotesi iniziale prevedeva la previdenza anche per i lavoratori dipendenti, cui i datori di lavoro versano già i contributi figurativi. La proposta prevede il fondo pensionistico integrativo anche per vicesindaci e assessori nei Comuni oltre i 10 mila bitanti, Bolzano, Merano, Bressanone, Laives, Brunico, Lana e Appiano. Dal trentino arriva una timida apertura (vedi articolo sotto), ma molto timida e con tanti distinguo, «non è una priorità». Nelle prossime settimane si capirà se prima delle elezioni provinciali i sindaci incasseranno la pensione.













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