Pensioni «scandalose» alla casta, ora le vogliono tagliare

Kompatscher si rivolge all’ufficio legale per studiare i diritti acquisiti. Spagnolli duro: «Queste cifre sono uno schifo»
Vitalizi e pensioni: nomi e cifre -Rossi: ridurremo i privilegi -L'outing di Franz Pahl -Tutti gli articoli


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Questa volta è davvero bufera. L’elenco delle pensioni d’oro dei consiglieri regionali sta spaccando i partiti. I presidenti di Bolzano e Trento Arno Kompatscher e Ugo Rossi cercano il modo per uscire da questa storia. Si può tornare indietro? I diritti acquisiti sono veramente tali o si può intervenire? È quello che si cerca di capire. In consiglio regionale oggi è attesa una presa di posizione dei due presidenti provinciali, dopo l’elezione della giunta regionale. Ugo Rossi, presidente regionale in pectore, conferma che l’obiettivo è intervenire con legge, se dal punto di vista legale saranno possibili «ulteriori riduzioni». Quelle diffuse «sono cifre che provocano disagio», spiega Rossi. «Liquidazioni» milionarie ad ex consiglieri o consiglieri in carica come Sabina Kasslatter Mur, il dimesso per scandalo Michl Laimer, Pius Leitner, Mauro Minniti, Alessandro Urzì, Giorgio Holzmann, Oskar Peterlini e avanti così per decine di nomi, scatena la base dei partiti, ma non solo.

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In consiglio provinciavisi di ghiaccio tra i nuovi, coloro che non percepiranno alcun vitalizio, perché è entrato in vigore il regime contributivo. «Veniamo fermati per strada anche noi: le persone non distinguono tra chi ha incassato e chi no. Siamo politici e tanto basta», si sfogano i consiglieri del sistema contributivo. Tra i nuovi, c’è anche Kompatscher, che da giorni ha messo al lavoro i legali in cerca di soluzioni.

La strategia. Kompatscher e Rossi questa mattina a Trento riuniranno i capigruppo di maggioranza. Si discuterà del programma della giunta regionale e si affronterà il caso delle pensioni d’oro, in vista del discorso di Rossi, candidato presidente regionale. Rossi e Kompatscher spiegheranno che i nuovi consiglieri non percepiranno più il vitalizio e che la pioggia di milioni è servita per ridurre la spesa dei vitalizi che vengono versati agli ex consiglieri e che verranno versati in futuro a chi ha maturato il diritto. L’obiettivo però è stoppare l’operazione, se possibile. Lo conferma Riccardo Dello Sbarba (Verdi): «Tutto ruota attorno al concetto di diritto acquisito. Ci sono sentenze della Corte costituzionale che lascerebbero dei margini. La soluzione migliore? Bloccare le liquidazioni di chi non percepisce ancora i vitalizi, come me».

L’operazione, basata sulla legge n.6 del 21 settembre 2012 e su delibere applicative arrivate nei mesi successivi, ha portato a ridurre a 2800 euro netti vitalizi che arrivano a 5-7mila euro. In cambio della decurtazione, i beneficiari sono stati compensati con una cifra calcolata in base al numero di legislature effettuate e all’aspettativa di vita, con cifre record oltre il milione per Kasslatter Mur, Eva Klotz e Minniti (parte denaro liquido e parte congelato nel Fondo Family di Pensplan). «In questo modo risparmieremo 5 milioni di euro all’anno», ha ribadito l’ex presidente del consiglio regionale Rosa Thaler, perché la sommatoria tra liquidazione e vitalizio da 2800 euro sarà inferiore a quanto verrebbe speso nel lungo periodo con i vitalizi da oltre 5 mila euro. Gli ex consiglieri che già percepiscono il vitalizio hanno potuto scegliere se tenere il vecchio o passare al nuovo regime (come Giorgio Holzmann, Werner Frick, Luigi Cigolla). Obbligatoria invece l’attualizzazione per chi ha maturato il diritto al vitalizio e ancora non lo percepisce (come Klotz, Minniti, Urzì, Dello Sbarba, Heiss).

Partiti nel caos. Dalla Svp ai Freiheitlichen ai partiti italiani. Le cifre pubblicate scatenano una tempesta di rabbia. Se la Svp è il partito più in fibrillazione, anche nella base dei Freiheitlichen si fatica a spiegare il milione di Pius Leitner . «Le persone già vengono a chiedere soldi», racconta, un po’ scherzando un po’ no, Roland Tinkhauser (Freiheitlichen). Ma è nella Svp che le pensioni d’oro fanno più male. L’accusa di molti consiglieri è: operazione gestita senza trasparenza. La legge era nota, ma molti sono disposti a giurare che «non ci è mai stato spiegato che sarebbe stata tradotta in liquidazioni milionarie». Mai in che senso? «Non è stato spiegato nel gruppo consiliare e nemmeno nella Parteileitung. Quelle cifre le abbiamo lette dai giornali», riferiscono con rabbia fredda. Si arriva a dire che «le cose le sapevano i diretti interessati e pochissimi altri». Si annuncia difficile la seduta di Parteileitung organizzata d’urgenza per domani con i consiglieri provinciali. Tra i veleni, anche il sospetto della talpa interna. L’iniziale fuga di notizie viene letta come una strategia per indebolire Kompatscher, che nulla c’entra con la legge del 2012 ma oggi incarna il palazzo.

Durissimo il sindaco Spagnolli. «Certe cifre fanno schifo».

E questi sono i vitalizi mensili

lalala













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