Per due hotel storici che chiudono tre vengono ampliati

Appiano: Spitaler, Moser e Matscher aumentano i posti letto Cessano l’attività il Castel Englar e il Castel Aichberg


di Antonella Mattioli


APPIANO. Per due alberghi storici che chiudono, tre si ampliano. Succede ad Appiano dove l'altra sera il consiglio comunale ha approvato una modifica al Puc per consentire all'hotel Spitaler, un albergo a quattro stelle di Frangarto, di ingrandirsi. «Attualmente – spiega l'assessore all'urbanistica Wally Kössler - la struttura dispone di una sessantina di posti letto e vuole arrivare a novanta. Alcuni mesi fa avevamo accolto una richiesta analoga fatta dai proprietari del Gartenhotel Moser, complesso a quattro stelle, al lago di Monticolo. Dagli attuali 80-90 posti letto vogliano arrivare a 130 che per Appiano è il tetto massimo. Come Comune siamo contrari alla creazione di mega alberghi che superino tale limite».

A queste due strutture se ne aggiungerà presto una terza: «So che anche l'Aparthotel Matscher – dice Rudy Christof, presidente dell'associazione albergatori e dell'associazione turistica di Appiano – vuole ampliarsi».

Segno che, nonostante la crisi, le cose non vanno poi così male e le previsioni per il futuro sono all'insegna dell'ottimismo nella zona dell'Oltradige.

«All'inizio della stagione - ammette Christof – eravamo nolto preoccupati, alla fine però siamo riusciti a mantenere più o meno i numeri dello scorso anno: circa 500 mila pernottamenti l'anno. Ai turisti tedeschi si sono aggiunti svizzeri e olandesi. Questo invoglia gli albergatori a fare e a invertire la tendenza del passato che ha visto una costante emorragia di posti letto: ne avevamo più di 5 mila, oggi sono 3.800. Per fortuna che Spitaler, Moser e Matscher si ampliano, perché a fine stagione chiudono l'attività due alberghi storici».

Cambiano destinazione gli alberghi Castel Aichberg e Castel Englar. «Mi dispiace molto perché sono due strutture storiche. L'Aichberg è stato venduto e il nuovo proprietario, un imprenditore, non ha nessuna intenzione di continuare con l'attività alberghiera. Ha già deciso di ricavare degli appartamenti. L'Englar invece chiude e basta. È un peccato perché il turismo è molto importante per l'economia della nostra zona: ogni struttura che chiude rappresenta un impoverimento. Fortunatamente assieme a Caldaro e Termeno abbiamo creato i presupposti giuridici, per cercare di ridurre al minimo il fenomeno. Purtroppo, per troppi anni la Provincia ha bloccato l'aumento di cubatura e questo ha portato più d'uno a chiudere. Adesso invece c'è la possibilità, oltre che di ampliare, anche di creare nuove zone turistiche nel verde».

In questo modo non c'è però il rischio di salvare il turismo, massacrando l'ambiente? «Assolutamente no. Noi siamo per un turismo soft. Non vogliamo megastrutture gestite da multinazionali. Quindi sì all'aumento di cubatura purché sia di qualità e ben inserito nell'ambiente».

In questa filosofia rientra anche la decisione di realizzare un campeggio nella zona di Maso Ronco dove attualmente c'è un frutteto. A cinque minuti dal paese e dal lago di Monticolo, la nuova struttura potrebbe già essere pronta per il prossimo anno: disporrà di un'ottantina di posti. A realizzarlo sarà uno del posto. Lo stesso dicasi per il campo da golf che verrà costruito a Riva di sotto.

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