Giustizia

Pestata e insultata in casa: compagno a processo

Una donna di 55 anni accusa un facoltoso altoatesino. L’iter del procedimento è stato più difficile del previsto: la Cassazione ha respinto l’istanza di trasferire le udienze in un’altra città



BOLZANO. È stata fissata al primo febbraio la ripresa del processo a carico di un facoltoso altoatesino accusato di aver trasformato in un inferno la convivenza (durata tre anni) con una donna di 55 anni. È da oltre tre anni che la donna sta attendendo giustizia.

La donna ha raccontato e denunciato di essere stata più volte pesantemente picchiata, insultata e minacciata dal compagno con cui conviveva in un paese a pochi chilometri da Bolzano e di essere stata anche costretta ad affrontare un lungo periodo di vera e propria persecuzione.

Una storia caratterizzata da episodi particolarmente brutali. In un paio di casi la vittima fu costretta anche a rivolgersi all’ospedale per un principio di asfissia a seguito di un tentativo di strangolamento. Il processo penale finora si è rivelato più complicato del previsto in quanto l’imputato, dopo le prime udienze, ha anche contestato l’operato del giudice chiedendo di trasferire il procedimento in un’altra città per evitare presunti condizionamenti.

Come detto la ripresa delle udienze è stata fissata per il primo febbraio. Il capo d’imputazione è impressionante. Per la Procura l’uomo avrebbe procurato alla compagna per anni continue sofferenze fisiche, psichiche e morali«tali da rendere la vita di coppia intollerabile». La donna sarebbe stata più volte umiliata con epiteti ingiuriosi. In un’occasione sarebbe svenuta dopo essere stata sbattuta sul letto, colpita con calci e pugni, fatta cadere sul pavimento della camera e poi presa a schiaffi dopo che la stessa vittima era rinvenuta.

In un’altra occasione l’uomo le avrebbe tagliato una palpebra e l’avrebbe poi afferrata per la testa sbattendola contro un muro dell’appartamento.

Il processo è stato anche rallentato dal cambio del giudice che ha ottenuto il trasferimento presso la Corte d’appello. La situazione ha ovviamente allungato ulteriormente i tempi. Tutti i testimoni chiamati sinora a deporre dall’accusa hanno sostanzialmente confermato in pieno quanto emerso nel corso dell’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Andrea Sacchetti. Il primo febbraio deporrà l’ultimo teste della difesa.













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