Piadine «certificate» in via Dalmazia grazie ai consumatori

Stefano ha imparato il mestiere dalla zia romagnola Con il tempo è arrivato il riconoscimento di Trip Advisor


di Alan Conti


BOLZANO. Quando il riconoscimento arriva dalla clientela vale di più. Questo uno dei mantra più quotati tra commercianti ed esercenti e, di sicuro, un motivo per allargare il sorriso sul volto di Stefano Appoloni che da nove anni gestisce “La Piadineria” di via Dalmazia.

A rallegrarlo un piccolo quadretto che campeggia orgoglioso all’interno del locale firmato “Trip Advisor”. Si tratta di una certificazione di qualità e autenticità che il famoso sito web conferisce a quei ristoranti che ottengono un’infilata ragguardevole di commenti positivi da parte dei clienti. Un titolo che vale qualcosa di più considerando che la padineria di Stefano non è esattamente un ristorante a tutto tondo, ma uno stop and go di chiarissima ispirazione romagnola. Ca va sans dire. «Vero, per un’attività come la nostra è qualcosa di davvero prestigioso. È stata la stessa Trip Advisor a contattarmi avvertendomi di avermi conferito questo bollino di qualità. So che hanno anche apprezzato il mio essere disponibile nel rispondere a complimenti e qualche recensione negativa. Poche per la verità» ride Appoloni che su questa attività ha intrecciato anche una bella storia di vita. «Io sono bolzanino, ma mia mamma era un’autentica romagnola. Originaria di Galeata in provincia di Forlì–Cesena ha sempre coltivato le tradizioni delle sue radici trasmettendomele». Quindi la piadina era una sorta di must? «Certo, ho imparato a vent’anni a fare l’impasto secondo tutti i dettami della ricetta originale. Mi sono sempre limitato a farla a casa, per il piacere mio e dei miei cari».

La vita, poi, a volte porta le passioni ad esplodere in qualcosa di più. «Per 14 anni ho gestito la cartoleria Punto e Virgola, sempre in via Dalmazia. Una bella avventura che ho intrapreso con mio padre. Quando purtroppo l’ho perso ho cominciato a perdere contemporaneamente entusiasmo. Sono andato avanti ancora quattro anni, poi ho capito che dovevo cambiare per rilanciarmi». A quel punto il canto della sirena romagnola ha cominciato a farsi sentire e tre mesi sono diventati determinanti. «La piadina l’ho imparata dalla zia di mia mamma. Così sono tornato da lei e in quel periodo a Galeata ho studiato e imparato tutti i segreti e le tecniche possibili. Ho sperimentato ed affinato quello che sapevo fare e mi sono ripresentato a Bolzano pronto a metterlo in pratica». È nata così l’unica piadineria su piazza che, ovviamente, continua a mantenere un legame forte con la terra di nascita. «Tutti i prodotti che utilizzo per fare la piadina, ma anche il ripieno, provengono dalla Romagna. Ho un grande fornitore per i salumi, mentre per i formaggi mi appoggio su un piccolo caseificio della zona. Sono andato a cercarmeli uno a uno: un lavoro minuzioso che ripaga». Se n’è accorto anche il web.

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