Piano sanitario, la Cgil: ancora tante lacune da colmare

Pavanello e Masera: rafforzare la centralità del territorio, potenziando i distretti socio-sanitari



“Un piano sanitario senza tempi di realizzazione certi rischia di essere poco concreto”. E’ una delle lacune evidenziate dalla Cgil/Agb, assieme alle federazioni Fp/ Öb e Spi/Lgr, in un documento inviato all’assessore Theiner con le prime osservazioni del sindacato sulla bozza del piano sanitario.

Tra le proposte anche l’invito all’amministrazione provinciale a rafforzare la centralità del territorio, attrezzando i distretti socio-sanitari con adeguate risorse economiche e sopratutto umane: “Nel breve e medio periodo – così Cristina Masera della Funzione Pubblica della Cgil/Agb - sarebbe il metodo ottimale per realizzare, in una visione sinergica, tutti gli obiettivi del piano sanitario: dalla diffusione capillare della prevenzione alla salute psichica e alla promozione della salute sui luoghi di lavoro, dalla prevenzione di ricoveri impropri a interventi di primo soccorso, proprio per evitare il trasporto in ospedale per necessità risolvibili invece al domicilio del paziente”.

Per la segretaria provinciale della Cgil/Agb, Doriana Pavanello, una significativa mancanza riguarda la medicina di genere, che non è neppure menzionata dal piano sanitario e potrebbe invece essere una nuova frontiera che diversificando le cure tra i generi potrebbe aiutare il raggiungimento dell’obiettivo, previsto dal piano sanitario, di aumentare gli anni vissuti in salute.

Il segretario del sindacato dei pensionati Alfred Ebner conclude con un apprezzamento, condiviso da tutta la Cgil/Agb, per il metodo del confronto adottato dall’assessorato e dimostrato nei numerosi incontri con le rappresentanze sociali, quelle dei lavoratori, dei pazienti e dei cittadini.













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