Pircher, piscina della discordia 

Maso della Pieve. A febbraio scade la vecchia gestione e la Lega attacca: «Vogliamo garanzie per la sopravvivenza  dell’attività di Bolzano nuoto e Ssv». Il Comune: «La legge impone un bando ma sono inserite clausole per tutelare i corsi»



Bolzano. La piscina del nostro scontento (infiltrazioni, qualche perdita) diventa la linea di fronte tra giunta e opposizione. Con la Lega arrivata a Maso della Pieve per lanciare l'allarme sui pericoli della sua nuova gestione: "A chi andrà? Le società bolzanine del nuoto avranno la possibilità di proseguire la loro attività?" come ha elencato Patrizia Brillo. E il Comune a replicare che, volenti o nolenti, è la legge che ha imposto alle amministrazioni di mettere a bando il contratto di gestione: "Non so dove viva la Lega - replica Juri Andriollo - ma non potevamo andare contro le norme in vigore: se una gestione scade va proposta una manifestazione di interessi aperta al mercato. Non posso decidere io di affidarla a chi voglio...". E il sindaco in aggiunta al suo assessore allo sport: " Certo, sarei felice se vincesse una società del territorio. Ma i nuotatori stiano tranquilli - spiega Caramaschi - perchè l'obbligo di mettere a gara non ci ha impedito di elaborare una cornice normativa a tutela dei nostri interessi come città".

É questo lo snodo. La piscina "Albert Pircher" posta nella zona sportiva di Maso della Pieve si regge su un contratto di manutenzione e gestione scaduto lo scorso 30 agosto. Poi prorogato al 28 febbraio prossimo. Finora, sono state le due società di lingua italiana e tedesca, Bolzano Nuoto e Ssv Bozen a garantire la conduzione dell'impianto attraverso gli utili derivanti dai loro bilanci. "Una piscina che da troppi anni è stata dimenticata dall'amministrazione - denuncia il gruppo consiliare leghista - e che lamenta vari inconvenienti ma che proprio le due società, grazie agli utili reinvestiti, cercano di rattoppare in attesa della tanto promessa nuova piscina di 50 metri". Proprio l'assenza di un impianto adeguato alle nuove esigenze agonistiche e manutentive non ha comunque impedito alle due società bolzanine di ottenere buoni risultati ai campionati italiani, europei e mondiali fino ad arrivare alle olimpiadi. Ora, sarebbero in campo nella manifestazione di interessi per la nuova gestione anche importanti società sportive di fuori provincia e regione. Ed è questo, per la Lega, lo snodo: " Se ciò avvenisse - dicono i consiglieri padani lanciando così l'allarme - si ridurrebbero gli spazi di utilizzo della piscina per le società del nostro territorio, avvantaggiando magari i nuovi arrivati che potrebbero mettersi a disposizione le ore migliori utilizzabili per i corsi". I quali, in realtà, incidono molto sulle entrate di Bolzano nuoto e Ssv e di conseguenza sul sovvenzionamento delle loro attività. Ad oggi, l'impianto di Maso della Pieve viene utilizzato per il nuoto ma anche per le pratiche di salvamento, la pallanuoto, il nuoto sincronizzato. Insomma sono tantissime le discipline che provano a ricavarsi spazi di manovra all'interno di un impianto chiaramente obsoleto. Per queste ragioni la Lega ha presentato in consiglio una interrogazione. In essa si chiede al Comune se vi sia l'intenzione " di prevedere la sottoscrizione di un accordo con le società affidatarie che garantisca la tutela delle due società storiche bolzanine prevedendo l'utilizzo della piscina negli orari necessari a tutelare le loro attività". E poi viene aggiunto anche il timore che la società in grado di assicurarsi la gestione voglia fare "solo business e non l'amore per l'agonismo e lo sport". Insomma, allarme rosso. Che in Comune respingono per due ragioni. La prima riguarda il bando: "E' la legge che ci obbliga ad aprirlo a tutti". La seconda, riguarda il contenuto: nel bando stesso sarebbero inserite clausole proprio a tutela della valenza territoriale, agonistica e sportiva delle attività da portare avanti all'interno della "Pircher". Come pure la salvaguardia dei corsi e dei giovani che vi sono ospitati. P.CA.















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