Pista per i Lince, servono garanzie

Il sindaco di Vadena: «Avrò un incontro con l’Iveco per orari e modalità d’uso». Licenza entro agosto


di Massimiliano Bona


VADENA. Il sindaco di Vadena Alessandro Beati, prima di concedere la licenza d’uso all’Iveco per l’apertura della pista per i collaudi dei mezzi blindati (Lince compresi), ha chiesto un incontro all’amministratore delegato dell’azienda bolzanina che conta di testare i mezzi già entro la fine di agosto. L’obiettivo è infatti quello di contenere, per quanto possibile, i disagi - sia in termini di rumori che di inquinamento - per i circa 200 residenti (tra Vadena e Laives) della zona Cervo che già devono fare i conti con la presenza del centro di guida sicura.

«La pista - spiega il primo cittadino - è stata pressochè ultimata, quindi ritengo che per i test di prova dei blindati sia ormai una questione di settimane. Qualora non dovessero sorgere particolari intoppi il Comune darà il via libera entro la fine di agosto».

Ma prima di firmare la licenza d’uso Beati vuole precise garanzie. «Mi sono mosso formalmente con la Sta, la società provinciale che ha trattato in questi mesi direttamente con l’Iveco, per chiedere un incontro urgente per fare il punto della situazione. Al centro del dibattito ci sono sia gli orari che le modalità di utilizzo della struttura».

Beati ha già sentito alcuni artigiani che per anni, in zona industriale a Bolzano, hanno dovuto fare i conti con la pista collaudi dell’Iveco. «C’è chi mi ha detto, senza fare grandi giri di parole, che l’inquinamento acustico non era certo trascurabile. Io stesso ho avuto modo di assistere al passaggio dei Lince e non mi è sembrato, vista che si tratta di mezzi comunque “silenziati”, che si trattasse di rumori insopportabili».

A quanto pare non sono stati comunque mai superati i livelli di inquinamento acustico previsti dalla legge per le ore diurne. «Anche a questo riguardo - prosegue Beati - chiederò precise garanzie, visto che in ogni caso una parte dei residenti dovrà giocoforza convivere con i Lince e gli altri prototipi dell’azienda bolzanina».

C’è chi sostiene che i test, che prevedono anche il passaggio su una rampa con una discreta pendenza, non comporteranno lo sforamento dei 40-50 decibel. Un altro tema sul piatto è quello degli orari. «Auspico che le prove siano concentrate nelle ore diurne in modo tale da consentire ai residenti di dormire comunque sempre sonni tranquilli». Un’altra richiesta riguarderà le giornate di utilizzo della moderna pista costruita in Bassa Atesina. «Da quello che ho potuto appurare non è previsto comunque un uso quotidiano della pista. I collaudi dovranno concentrarsi nell’arco di due o tre giornate alla settimana, in modo tale da riuscire ad arrecare il minor danno possibile». La situazione per quanto attiene il centro di guida sicura, invece, sta migliorando. Le lamentele, più o meno frequenti, dello scorso anno sembrano solo un ricordo. «La situazione - ammette lo stesso Beati - è tornata sotto controllo. Il Safety Park sta operando nel rispetto delle attività concordate». La priorità, in questo momento, è la pista collaudi dell’Iveco.

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