Politici insultati sul web, 300 firme contro il “fango”

Parte la controffensiva per combattere la violenza verbale sui social network L’appello dei Verdi diventa una petizione. «È una nuova forma di mobbing»



BOLZANO. Brigitte Foppa ed Eva Klotz hanno deciso di denunciare. Altri ci stanno pensando. Parte la controffensiva alla violenza verbale sul web. Una violenza pesante, contro persone corazzate o fragili, perché non vengono presi di mira solo politici capaci di reagire. Chi tocca gli stranieri, finisce nel mirino. Come è accaduto con il sindaco di Merano Paul Rösch per il suo gesto simbolico di lustrare le scarpe a un profugo. Nel mirino dei leoni da tastiera c’è anche l’assessora comunale Maria Laura Lorenzini.

La reazione all’«hate speech» è forte in tutta Italia. In Alto Adige è stato lanciato martedì l’appello «Rispetto», che era arrivato ieri pomeriggio a quasi 300 firme, del tutto trasversali. L’iniziativa è partita dai consiglieri provinciali Verdi Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss, che prendono spunto dagli attacchi contro la collega Foppa per dire che «Serve un sussulto collettivo per il coraggio civile. Anche in Sudtirolo è arrivato il metodo della “valanga di fango”, del mobbing e dell’umiliazione contro chi la pensa diversamente. I media elettronici moltiplicano l’azione di pochi cyberbulli, galvanizzati forse dai successi che all’estero hanno avuto la volgarità e la menzogna. Ma questa china può avere un solo risultato: la negazione di ogni libertà di pensiero e alla fine la distruzione di tutte le parti in causa». E ancora: «L’umiliazione e la manipolazione grafica è una nuova forma di abuso che si scatena soprattutto contro il corpo delle donne, con fotomontaggi e insulti pari a vere e brutali violenze (come dimostra la campagna contro la portavoce dei Verdi, Brigitte Foppa). E’ ora di dire basta. Basta al fango, basta alla violenza, basta all’umiliazione». Infine l’appello a una reazione collettiva, per non lasciare sole le vittime. Invitiamo le persone colpite a non rispondere personalmente a questi attacchi, perché queste provocazioni sono fatte apposta per essere moltiplicate in rete.Al posto delle persone colpite e umiliate dobbiamo essere tutte e tutti noi a reagire, a prendere la parola. Il coraggio civile deve diventare movimento collettivo e la parola d’ordine deve essere: rispetto per le persone, cultura del dialogo, ascolto, curiosità per le ragioni altrui, cooperazione anche nella diversità delle opinioni, libertà di pensiero. L’Europa ci ha messo secoli per affermare questi principi. Non possiamo permettere a un pugno di bulli di distruggerli».

Oltre al mondo dei Verdi, hanno aderito all’appello esponenti della Svp e del Pd , e molti non politici, tra cui lo scrittore Jacopo Fo. Qualche nome della lista, Maria Hochgruber-Kuenzer,Veronika Stirner, Oktavia Brugger, Luisa Gnecchi, Paul Renner, Francesco Palermo, Reinhard Bütikofer, Monica Frassoni, Liliana Di Fede, Nadia Mazzardis, Hans Karl Peterlini, Benno Simma, Gerhard Mumelter, Tila Mair, Aldo Mazza, Luca di Biasio, Loredana Motta, Silvia Camin, Hubert Frasnelli, Alberto Stenico. E ancora, Cristina Kury, Karl Tragust, Günther Andergassen, Helmut Bachmayer, Nazario Zambaldi, Anna Rastner, Barbara Gruber-Fischnaller, Edith Ploner, Heidi Kaufmann, Ida Lanbacher, Paola Claut, Marta von Wohlgemuth, Emilio Insolvibile, Martin Aufderklamm, Erica Corbellini, Karl Trojer, Manuela Tessaro, Toni Ladurner, Prisca Prugger, Nikolaus Mayr, Fabiano Mornatta, Laura Senesi, Elisabeth Tribus, Roberta Mattei, Pia Profanter, Martin Rederlechner, Johanna Böhm.













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