Poste: a San Paolo d’Appiano sportello chiuso: gli anziani protestano

ll sindaco: «Sappiamo dei disagi ma non si può fare nulla. Per la società il numero di abitanti non giustifica il servizio»


di Antonella Mattioli


APPIANO. Proteste ad Appiano, soprattutto tra gli anziani, per la chiusura dell’ufficio postale della frazione di San Paolo.Il sindaco Wilfried Trettl conferma: «Abbiamo parlato con le Poste, cercando di convincerli a tenere aperto quello sportello, ma non c'è stato nulla da fare. Loro fanno un discorso molto semplice che si basa sul rapporto abitanti-uffici.

I numeri non erano più sufficienti a giustificare il mantenimento dell’ufficio di San Paolo il cui costo, a quel punto, diventava troppo oneroso. Sopravvive per ora l’ufficio di Cornaiano, ma sinceramente non so per quanto ancora. Per i giovani non è un problema, perché in genere non usano la posta per comunicare e comunque non hanno grossi problemi a spostarsi. Noi siamo preoccupati, ovviamente, per gli anziani che invece usano ancora le Poste oltre che usufruire di altri servizi offerti dalla società».

Ad Appiano dunque, nove frazioni e 14 mila 220 abitanti, attualmente sopravvivono due sportelli: quello principale di San Michele e quello minuscolo di Cornaiano. In particolare a San Michele c’è sempre la coda, perché è lì che, in gran parte, si è spostato il lavoro fatto, fino alla fine dello scorso anno, dallo sportello di San Paolo.

A farsi portavoce della protesta è Erwin Kofler, 76 anni, filatelico di Ganda, che prende lo spunto da quello che è un problema nazionale: «È una cosa inaccettabile: le Poste, a partire dal primo gennaio, hanno aumentato da 60 a 70 centesimi il prezzo del francobollo per lettere e cartoline, ma i francobolli per quell'importo sono introvabili. Bisogna andare alle Poste, dove ti mettono un timbro e almeno ti fanno pagare l'importo giusto».

Ma introvabili non sono solo i francobolli da 70: «Ormai – dice la gestrice di un tabacchino di Bolzano che preferisce restare anonima – sono difficili da trovare anche quelli di altri tagli. Me ne sono rimasti alcuni ancora da 80 centesimi. C'è chi accetta di spendere 10 centesimi in più e chi invece preferisce mettersi in coda all'ufficio postale: gli anziani che in genere hanno solo una lettera da spedire prendono quello che c’è, chi per motivi di lavoro di lettere ne ha molte, preferisce mettersi in fila alle Poste».

In genere comunque i più penalizzati sono, anche in questo caso, gli anziani, visto che ormai sono soprattutto loro ad usare lettere e cartoline, sostituite oggi dai più giovani da valanghe di email e sms. «Per un anziano – spiega Kofler – è un problema dover andare fino alle Poste. Ad Appiano poi la situazione si è aggravata da quando, a fine anno, è stato chiuso lo sportello di San Paolo».

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