Povertà e lavoro: aumentano i timori per gli altoatesini

Più reclami alla Difesa civica su sussidi sociali e precarietà. Burgi Volgger: per tanti è difficile stare al passo di questa società



BOLZANO. Sempre meno reclami per questioni amministrative (mancate risposte degli uffici pubblici, bilinguismo ecc.), sempre più reclami nell’ambito sanitario e soprattutto sociale: negazioni o riduzioni di sussidi sociali, problemi per il mancato reinserimento lavorativo dei disoccupati, obiezioni alle richieste dei pagamenti dei tributi comunali. Il quadro che emerge dal resoconto dell’attività del 2011 della Difesa civica - presentata ieri dal difensore civico Burgi Volgger - non lascia spazio a dubbi: le difficoltà economiche, e a volte la vera povertà, si stanno facendo sempre più largo anche in Alto Adige. E così anche la Difesa civica, come ha detto Volgger, «diventa anche un alleato nel tentativo di tutelare il proprio tenore di vita», con sempre più cittadini non in grado di stare al passo di una società ipercompetitiva. Tra i tanti problemi sollevati, come detto, quello della sicurezza del posto di lavoro: ansie in crescita soprattutto «per i lavoratori di mezza età che hanno perso l’impiego, non ne trovano uno nuovo e fanno fatica a districarsi tra le nuove tipologie di contratto. In diminuzione invece i reclami dei dipendenti provinciali nei confronti della Ripartizione personale: «Evidentemente", ritiene Volgger, che nel 2011 è stata riconfermata presidente dell’Istituto europeo dell’Ombudsman - i pubblici dipendenti apprezzano sempre più la sicurezza del loro posto di lavoro».

Nel dettaglio, sono stati 2.985 i reclami trattati nel 2011: in 876 casi, che richiedevano una corrispondenza tra l'ufficio retto da Burgi Volgger, l'amministrazione e i cittadini, è stata aperta una pratica, mentre 2.019 casi sono stati risolti in maniera informale. Il numero di segnalazioni è in leggero aumento rispetto all'anno precedente (quando i casi furono 2.902): considerando però che nel frattempo è stata istituita la figura del Garante per l’infanzia e l’adolescenza e sono aumentate le competenze del Comitato provinciale per le comunicazioni, esso risulta di particolare rilievo.

Il 31% dei reclami riguarda il rapporto con i Comuni, il 19% quello con la Provincia, il 10,5% incomprensioni con l'Asl, l'8,5% lo Stato e servizi privatizzati, il 5% l'Ipes, il 4% le Comunità comprensoriali, il 2% servizi privatizzati provinciali e comunali. Volgger ha dato atto agli uffici comunali e provinciali «di mostrare uuuna sempre maggiore disponibilità a collaborare con la Difesa civica» e a potenziare l’e-government e i servizi on-line: «Resta però da migliorare il linguaggio usato dalla pubblica amministrazione».

Complessivamente a livello provinciale si sono rivolti alla Difesa civica 6 abitanti su mille.Il 77% delle pratiche si è concluso con soddisfazione per gli utenti: in metà dei casi, questi hanno capito che l'amministrazione aveva agito correttamente, nell'altra metà è stata invece la stessa amministrazione a modificare il proprio atteggiamento. Nel 18% dei casi, invece, non è stato possibile raggiungere una conclusione soddisfacente; il 5% dei reclami è stato ritirato. L’intera relazione è consultabile sul sito www.difesacivica.bz.it.













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