Presidenti Camere la Svp alla finestra 

I parlamentari della Stella Alpina aspettano le mosse di M5s e Salvini. Biancofiore avverte: «La soluzione la trova Silvio»



BOLZANO. «Non dicono ogni giorno di essere i vincitori? Anzi sento che parlano di "un loro diritto... Bene, se spetta, come sostengono a tutte le ore, a centrodestra e a M5s nominare i vertici delle due Camere, noi ce ne stiamo fermi ad aspettare». Noi vuol dire la Svp. E Daniel Alfreider, parlamentare uscente ma "guida alpina" nei corridoi romani (con l'ex senatore Zeller) dei nuovi eletti Volkspartei, conferma che la linea del partito è quella di stare defilati. Per ora. «Sono curioso di vedere se riusciranno a mettersi d'accordo. Spero che accada a giorni, non a settimane», aggiunge. Era a Roma ieri pomeriggio Alfreider, assieme ai nuovi della delegazione da Steger a Unterberger. Alla vigilia della seduta inaugurale del nuovo parlamento convocato per la nomina dei presidenti. Primo passaggio pienamente politico in grado di far percepire lo stato delle possibili trattative per il governo. Per questi passaggi la Svp dichiara di non avere “veti”. Ma solo curiosità: «Tocca agli altri proporre...». Come pure Gianclaudio Bressa, neo iscritto al gruppo per le autonomie che avrà come scadenza, assieme alla Svp, più che altro l'individuazione del nome dei capigruppo. L'aria, invece, è molto più mossa tra i "vincitori". Ogni giorno, ogni ora, entrano ed escono dal borsino delle prossime alte cariche istituzionali la Bongiorno o Romani, Maurizio Gasparri o la Bernini e Fraccaro. Palleggiando tra Lega e FI, i due poli della coalizione. Dice Michaela Biancofiore: «Sono convinta che Berlusconi ha trovato la quadra con la “blindatura” di Paolo Romani per il Senato». E i grillini? Probabile che Silvio apra a loro per una qualche intesa sulle cariche tra Camera e Senato? «Se non ce la fa lui non ce la fa nessuno - insiste la parlamentare - perché non vedo un asse solitario Lega-M5s». Ma Michaela accenna anche una sua predilezione: «Non svelo nulla, se dico che io fui la prima a partecipare ad un comizio a Bolzano dei grillini...». Avvenne a Piazza Matteotti, presenti sul Di Maio e Di Battista. E dunque? «Li ho sempre visti come berlusconiani ante litteram - spiega - animati dallo stesso fervore e spirito pionieristico. Noi siamo avanzati con la novità televisione, loro col web». Insomma, fosse per Biancofiore , il M5s avrebbe una buona sponda di trattativa. Ma le cose si fanno chiare quando parla Filippo Maturi, il neoeletto deputato leghista: «Avete sentito quello che ha detto Salvini? Noi avanziamo con tutta la coalizione di centrodestra. Cerchiamo l'intesa al nostro interno, senza fughe solitarie. Certo, se lo facessimo avremmo le forze per andare avanti ma non è questo l'obiettivo». Dunque, onorevole, la Camera al M5s e il Senato al centrodestra? «Per me, nessuna spartizione. Che dice la legge? Che la coalizione che vince governa. Non il partito. Che ha fatto il Pd l'ultima volta? Si è preso tutte e due le Camere». Insomma la Lega non rompe con FI ma chiede di più. Che la questione interna sia dirimente in questa fase lo confermerebbe la trattativa parallela, in questi giorni, sempre tra Lega e FI per la presidenza del Friuli: «Noi - insiste - sappiamo che mettere in campo il nostro Fedriga vorrebbe dire vincere a mani basse, anche da soli. Ma per spirito collaborativo la Lega non lo fa, cerca l'intesa con FI». (p.c.)















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