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Profughi ucraini: il centro accoglienza di Bolzano sud riduce i servizi

Da marzo sono state assistite 1500 persone ma nell’ultimo periodo quasi nessuno si è rivolto alla struttura 



BOLZANO. Il Centro di prima accoglienza di Bolzano Sud per persone rifugiate provenienti dall'Ucraina riduce i suoi servizi.

Lo hanno stabilito - tenuto conto dell'attuale situazione di tranquillità riferita al tema in Alto Adige - il presidente Arno Kompatscher insieme all'assessora provinciale al Sociale Waltraud Deeg e all'assessore provinciale alla Protezione civile Arnold Schuler.

Negli ultimi tempi, infatti, solo pochi o quasi nessuna persona rifugiata si è recata presso il Centro di prima accoglienza.

La gestione della struttura e i contatti con gli enti Strutture Trasporto Alto Adige e Fiera Bolzano restano di competenza dell'Agenzia per la Protezione civile e, in tal senso, continueranno ad essere monitorati gli ulteriori sviluppi della situazione generale dei rifugiati ucraini in Alto Adige.

Nel periodo compreso tra il 10 marzo e il 4 giugno 2022 circa 1500 rifugiati dall'Ucraina sono stati assistiti all'interno del Centro di prima accoglienza di Bolzano Sud.

I servizi finora offerti a Bolzano Sud, come il punto informativo per rifugiati e l'assistenza medica di base, restano ancora disponibili presso altre sedi.

A partire da questa settimana è stato riaperto l'Infopoint dell'Associazione Volontarius, in Via Raiffeisen 5, nei pressi della stazione degli autobus di Bolzano.

Da marzo, una filiale del punto informativo di Via Raiffeisen era presente presso il Centro di prima accoglienza. L'Infopoint resterà aperto tutti i giorni, dalle ore 9:00 alle 23:45.

All’ospedale di Bolzano è disponibile l'ambulatorio medico per i rifugiati ucraini, collocato nei locali dell'ex pronto soccorso, accanto ai locali di emissione del codice STP.

Anche la Croce Rossa Italiana e la Croce Bianca assicurano un servizio di pronto intervento. In caso di necessità, il centro di pronto soccorso può riattivare l'intera operazione in poche ore - da tre a sei - e garantire, ad esempio, la rapida fornitura di letti di emergenza.

"Attraverso il Centro di prima accoglienza siamo riusciti, in tempi molto brevi e grazie a un buon coordinamento, a creare un punto di contatto importante per i rifugiati e anche per coloro che desiderano dare il proprio sostegno. La nostra gratitudine per l'impegno profuso va quindi a tutti i volontari e il personale a tempo pieno coinvolto in questo progetto", sottolinea il presidente Kompatscher, anche a nome dell'assessora Deeg e dell'assessore Schuler. 













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