Programma di governo, gelo della Svp 

Torna il federalismo, speciali «dimenticate». Oggi gazebo di Lega e M5S . Kompatscher: la flat tax ci costerebbe 500 milioni



BOLZANO. Lega e Movimento 5 Stelle aprono oggi i gazebo sul programma di governo. La Lega chiederà il voto, ma nel volantino manca il riferimento al reddito di cittadinanza. Il M5S, che ha votato ieri online, allestirà i banchetti per distribuire il materiale. «Salvini ci ha detto che è praticamente fatta, credo che avremo il governo, con un premier che non sarà né nostro né del M5S», raccontava ieri Massimo Bessone, commissario della Lega, rientrando dal consiglio federale convocato d’urgenza a Milano. In un partito e nell’altro restano i mal di pancia di chi avrebbe preferito altri alleati e altre priorità. Sul programma c’è il gelo Svp.

FEDERALISMO E FLAT TAX. Luca Zaia, presidente del Veneto, aveva annunciato a Kompatscher «vedrai, arriverà il tempo delle autonomie». E in effetti nel «Contratto per il governo del cambiamento» di M5S e Lega c’è il capitolo «Riforme istituzionali, autonomia e democrazia diretta» con un ritorno netto del federalismo. Si punta a maggiori competenze per le regioni, sull’onda delle trattative aperte dal governo con Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Torna anche la logica della «geometria variabile», in base alle peculiarità delle Regioni. Ma non compare alcun accenno alle autonomie speciali. «È come minimo singolare che si parli di spinta sull’autonomia e non venga citato il modello esistente», sottolinea il presidente Arno Kompatscher, da cui arriva un giudizio tranchant sul contratto diffuso ieri in rete: «Speriamo che sia un testo ancora provvisorio. La Svp non esprime un “no” ideologico, ma come sempre motivato. Se presenteranno un buon programma, ci potranno convincere. Al momento l’ipotesi di contratto prevede una flat tax che costerebbe alle casse provinciali mezzo miliardo e che di sicuro non è una misura che aiuti le fasce più deboli. Dicono che è finanziabile, speriamo non con altri condoni, ne abbiamo avuto abbastanza. Per non parlare del reddito di cittadinanza». L’Obmann Philipp Achammer annuncia: «Aspettiamo il candidato premier, come minimo chiederemo garanzie sull’autonomia speciale». Rincara Julia Unterberger, capogruppo al Senato: «È preoccupante che venga diffuso un programma senza che venga spiegato come si finanzierà».

I GAZEBO. La Lega chiederà il voto sul programma questa mattina nel gazebo in corso Libertà all’altezza del civico 26, a Bressanone (Portici maggiori), Laives (via Kennedy, davanti Bobo bar) e Merano (via Cassa di Risparmio). Banchetto del M5S a Bolzano al ponte Talvera (ore 9) e piazza Matteotti (ore 11.30), a Merano (ore 10, via Cassa di risparmio). L’ex candidata sindaco Caterina Pifano è una delle voci critiche su punti come flat tax e politiche sull’immigrazione, «altrimenti mi sarei iscritta alla Lega». Il consigliere provinciale Paul Köllensperger dà conto dei dubbi «ma non mi risultano dimissioni». Voterà no al gazebo della Lega l’ex candidato sindaco Carlo Vettori.

NO DI FRATELLI D’ITALIA. Il gazebo leghista sarà aperto a tutti. Fratelli d’Italia lancia la sua campagna per il «no» al governo M5S-Lega. Così il commissario Marco Galateo: «Andrò al banchetto della Lega e voterò no, perché il centrodestra ha chiesto il voto agli elettori per un governo appunto di centrodestra e non con il M5S».

BIANCHI RILANCIA. Il sindaco di Laives Christian Bianchi, che governa con Lega e M5S, promuove il «percorso serio» di Salvini e Di Maio e rilancia: «La nascita di questo governo potrebbe dare nuovi orizzonti in provincia di Bolzano alle elezioni di ottobre. Anche qui c’è bisogno di cambiamento e la Svp ha bisogno di un partner rappresentativo». (fr.g.)

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